Il Teatro Arcimboldi di Milano riaccoglie l’Accademia Ucraina di Balletto con Lo Schiaccianoci, appuntamento ormai rituale del calendario natalizio meneghino.

Tre repliche — cui si aggiunge la pomeridiana del 6 dicembre, resa necessaria dall’affluenza già imponente — riportano in scena la versione più ortodossa del balletto tchaikovskiano, interpretata secondo il rigore tecnico che contraddistingue la formazione dell’AUB.
Come da consuetudine, la compagnia affianca agli allievi due étoile di statura internazionale: quest’anno i primi ballerini del Balletto Nazionale Ungherese, in arrivo dal Teatro dell’Opera di Budapest. Una scelta che rinnova il dialogo intergenerazionale tra professionisti consumati e giovani interpreti, restituendo al pubblico quell’equilibrio di freschezza e autorevolezza che da anni è cifra distintiva della produzione dell’Accademia.
A sostenere la partitura, l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Marco Dallara, presenza ormai connaturata al progetto dell’Arcimboldi. La collaborazione stabile tra OFI e AUB non è semplice dettaglio produttivo: è un tassello identitario del TAM, che negli ultimi anni ha saputo farsi polo di convergenza tra istituzioni formative, compagnie e musicisti. Per i giovani danzatori, muoversi dentro il respiro della musica dal vivo significa misurarsi con un’energia più complessa, più vulnerabile, più vera. Per il pubblico, significa ritrovare quella vibrazione timbrica che nessuna traccia registrata potrà mai replicare.
Magnifiche scenografie, costumi cesellati e una cura maniacale del gesto completano un impianto che aspira — e spesso riesce — a restituire l’incanto originario del balletto. Ma ciò che davvero imprime carattere a questa produzione è la combinazione di elementi: la precisione metrica dei primi ballerini ungheresi, la disciplina del corpo di ballo, il fervore degli allievi, la risonanza calda dell’orchestra. Un intreccio che non rincorre l’effetto, ma la continuità di una tradizione viva.
LA TRAMA
Durante la vigilia di Natale, agli inizi del XIX secolo, il signor Stahlbaum, in Germania, organizza una festa per i suoi amici e per i loro piccoli figli.
Questi, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando quando arriva il signor Drosselmeyer, lo zio di Clara e Fritz, che porta regali a tutti i bambini, intrattenendoli con giochi di prestigio, nonostante all’inizio incuta paura ai bambini.
Alla sua nipote prediletta, Clara, regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto. Ma Drosselmeyer lo ripara per la gioia della bambina.
Arrivano alla festa anche gli altri parenti e amici, che si uniscono alla festa ballando con gioia.
Clara, stanca per le danze della serata, dopo che gli invitati si ritirano, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte, e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l’albero di Natale, i giocattoli e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci.
Clara tenta di cacciarli, quando lo Schiaccianoci si anima e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz: alla fine, rimangono lui e il Re Topo, che lo mette in difficoltà. Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua scarpetta e la lancia addosso al Re Topo, distraendolo; lo Schiaccianoci lo colpisce uccidendolo. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe, e Clara lo segue, entrando in una foresta innevata. L’Atto si chiude con uno splendido Valzer dei fiocchi di neve.
I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo Reale li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo.
INFO
ACCADEMIA UCRAINA DI BALLETTO
presenta LO SCHIACCIANOCI
con
OFI Orchestra Filarmonica Italiana
TAM Teatro Arcimboldi Milano
Sabato 6 dicembre 2025, ore 17.00 e 21.00
Domenica 7 dicembre 2025, ore 15.00




