Fino all’8 febbraio 2026, il MUDEC – Museo delle Culture di Milano – ospita la mostra “M.C. Escher. Tra arte e scienza”, un grande progetto espositivo che riporta in città, dopo dieci anni, uno degli artisti più iconici e influenti del Novecento.

Il fil rouge che caratterizza fortemente l’esposizione è la fusione rigorosa, inventiva e profondamente personale di arte e scienza. Escher è noto per il suo linguaggio visivo unico, costruito su architetture impossibili, tassellazioni, illusioni ottiche e metamorfosi. La mostra enfatizza come la sua matematica non fosse frutto di ragionamenti accademici astratti, ma il risultato di un lavoro appassionato, minuzioso e basato su un approccio intuitivo e percettivo.
Come sottolinea Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano:
Nei suoi lavori, il grande incisore olandese ha saputo creare un linguaggio visivo assolutamente originale fondendo geometria, illusioni ottiche e tassellazioni. Il percorso di mostra evidenzia come la sua ricerca si sia sviluppata da influenze culturali diverse, tra cui l’arte islamica, costruendo un ponte tra Oriente e Occidente, oltre che tra intuizione e logica, e tra arte e scienza.”
Il Percorso espositivo
Il percorso espositivo si articola attraverso otto sezioni tematiche, presentando al visitatore 90 opere di Escher tra incisioni, acquerelli, xilografie e litografie, affiancate da oltre 40 oggetti islamici di confronto provenienti dal Kunstmuseum Den Haag e da altre istituzioni milanesi (come il MUDEC e il Castello Sforzesco). L’obiettivo è offrire una chiave di lettura visuale e immediata dell’evoluzione stilistica dell’artista.
Il giovane M.C. Escher Questa sezione illustra gli esordi dell’artista. Nonostante alcuni insuccessi scolastici, Escher sviluppò presto un forte interesse per l’arte grafica come strumento per rappresentare l’ordine e la struttura del mondo visibile. Viene messa in luce l’influenza del suo maestro, Samuel Jessurun de Mesquita, da cui ereditò il gusto per i soggetti naturalistici e l’eleganza delle linee. Opere come Uccelli (presente in mostra) e i primi lavori in linoleum testimoniano già la precisione e la propensione all’astrazione destinate a definire il suo stile unico.
L’Italia e i viaggi Il tema del viaggio è centrale, in linea con il focus del palinsesto MUDEC 2025. Tra il 1922 e il 1935, l’esperienza italiana segnò profondamente la produzione di Escher, che risiedette a Roma. I paesaggi collinari, i borghi arroccati e le vedute della Città Eterna vengono trasfigurati attraverso uno sguardo geometrico e strutturale, anticipando il suo interesse per la composizione spaziale. La mostra presenta opere come Natura morta e strada (1937), che segna il passaggio da una rappresentazione naturalistica a una dimensione surrealista.
Ispirazione Questa sezione approfondisce l’influenza dell’arte islamica, riscontrata da Escher durante il suo viaggio in Spagna nel 1922. Le decorazioni dell’Alhambra di Granada furono fondamentali. È esposta una copia realizzata dall’artista di un motivo musivo andaluso, diretta testimonianza del suo interesse per la struttura ornamentale moresca. Sebbene le opere iniziali fossero ancora legate a soluzioni giovanili, l’artista sperimentava già la divisione regolare del piano e le simmetrie rotazionali.
Tassellazioni e pattern La svolta stilistica decisiva, che portò a un interesse sistematico per la tassellazione, avvenne dopo il secondo soggiorno a Granada nel 1936. Escher creò una grammatica visiva personale, trasformando schemi decorativi geometrici in figure animate (zoomorfe, fitomorfe, antropomorfe). Le somiglianze con l’arte islamica risiedono negli schemi matematici comuni, ma Escher li “deformava” in figure riconoscibili. La sezione espone otto rari acquerelli, parte di una serie di studi rigorosi sulle simmetrie e sull’uso di trasformazioni geometriche (traslazioni, rotazioni, riflessioni).
Cicli e metamorfosi Dalla fine degli anni Trenta, Escher esplora il tema della trasformazione continua. La tecnica della tassellazione è usata per evolvere figure astratte o animate gradualmente l’una nell’altra, creando un flusso visivo ininterrotto. Capolavori come Metamorfosi I (1937) e Metamorfosi II (1939–1940)—dove la cittadina italiana di Atrani è protagonista—illustrano il concetto di cambiamento perpetuo e un universo circolare che si apre e si chiude con la parola “metamorphose”.
Matematica e geometria Questa sezione dimostra come Escher, pur partendo da un approccio intuitivo, riuscisse a visualizzare concetti matematici complessi, anche grazie all’interazione con studiosi a partire dal Congresso Internazionale dei Matematici del 1954. Sono esposte opere che illustrano il suo fascino per i solidi geometrici complessi, come Ordine e caos II (1955, con un dodecaedro stellato), e per i paradossi topologici, come Nodi (1965). Viene evidenziata la sua ricerca sulla divisione regolare del piano, in cui sperimenta tassellazioni composte da un numero potenzialmente infinito di elementi in uno spazio finito.
L’infinito Il concetto di infinito è centrale nella ricerca di Escher. L’artista si confrontò con la sfida di rappresentare l’illimitato entro i confini finiti del foglio attraverso l’uso di geometrie non euclidee. Decisivo fu l’incontro con il matematico canadese Harold Scott MacDonald Coxeter, che ispirò la celebre serie Limite del cerchio I, III, IV (presenti in mostra). Queste “tassellazioni al limite” mostrano figure che si moltiplicano e rimpiccioliscono progressivamente verso il bordo, senza mai raggiungerlo, offrendo una nozione visiva precisa e profonda di eternità e ripetizione infinita.
Design e lavori su commissione Infine, la mostra si concentra sulla vasta produzione commerciale di Escher, evidenziando come i lavori su commissione non furono una parentesi minore, ma un terreno fertile per affinare il suo linguaggio visivo. Escher applicò la sua ricerca sulle tassellazioni al design grafico, realizzando ex libris, copertine di riviste, biglietti d’auguri, banconote e motivi decorativi. Questa sezione dimostra la versatilità della sua arte, in cui la logica visiva delle tassellazioni dialoga con il mondo del design, unendo arte e artigianato.
A completamento del percorso, installazioni multimediali a cura dello studio Maurits spiegano in modo immediato e intuitivo i concetti di tassellazione (mostrando ad esempio le 17 combinazioni possibili di trasformazioni geometriche) e di infinito. La mostra si conclude con una suggestiva infinity room, una camera immersiva a specchio con un effetto caleidoscopico, che proietta animazioni in alta definizione sulle tassellazioni iperboliche di Escher.
Exhibition View
Info
M.C. Escher
Tra arte e scienza
dal 25 settembre 2025 all’8 febbraio 2026
MUDEC Via Tortona 56 – Milano