MASSIMODECARLO a Milano ha inaugurato “Physical Proof”, la prima mostra personale milanese di Ludovic Nkoth.

Attraverso questo nuovo corpus di opere, Nkoth prosegue la sua intensa esplorazione della figura umana, spingendosi coraggiosamente ai margini della percezione del corpo, della fisicità e della profondità psicologica.
Nelle tele in esposizione, l’artista conduce il visitatore in uno spazio che è al tempo stesso intimo e universale. I corpi dipinti – spesso frammentati o colti in un momento cruciale di transizione – appaiono come attraversati da forze che sembrano sfuggire al loro controllo. Le figure non mirano a rappresentare individui pienamente definiti, ma si offrono come scorci, esistendo più come simboli di movimento che come esseri umani completi.
Il focus centrale di questi dipinti va oltre la mera anatomia o la gestualità. Al centro vi è la riflessione sul presente in continuo mutamento, che ridefinisce cosa significhi essere un creatore, un testimone e un individuo in un’epoca segnata da narrazioni storiche sovrapposte. L’approccio di Nkoth si radica sulla presenza del corpo in un contesto segnato da mutamenti globali, traumi collettivi e bilanci personali.
L’artista solleva interrogativi cruciali sulla sua stessa pratica: Cosa significa essere un artista oggi, nel tradurre un momento storico così complesso in linguaggio visivo? E cosa significa essere vivi, testimoniare la storia che si svolge sotto i nostri occhi in un’epoca di crisi continua? È proprio questa urgenza emotiva, psicologica e culturale che Nkoth trasmette direttamente sulla tela, ritraendo soggetti che incarnano il peso del presente, sia quando sono fermi che in movimento.
Il concetto di “qui ed ora” emerge con forza non solo attraverso i gesti delle figure, ma anche nell’atto stesso della creazione artistica. L’artista opera come un duplice agente, filtrando un mondo segnato da disordini politici, sconvolgimenti sociali e ricerche interiori, agendo sia come spettatore che come protagonista.
Nkoth spesso utilizza il suo stesso corpo – filmato, in posa o documentato – come punto di partenza prima di tradurlo in pittura.
Esisto in entrambi gli spazi.
Ludovic Nkoth
Lo spettatore e il performer”
Questo doppio ruolo è intrinsecamente legato alla sua biografia: un adolescente arrivato dal Camerun in South Carolina, che si è trovato improvvisamente percepito come afroamericano, costretto a imparare e interpretare una storia che non gli apparteneva dalla nascita.
Questa tensione – tra appartenenza e sradicamento – riecheggia nelle sue figure, spesso sospese a metà movimento, che risultano allo stesso tempo familiari ed estranee e ne sopportano il duplice peso.
Nelle opere di Physical Proof, i soggetti sono frequentemente immersi in rituali fisici, come la scherma, il pugilato o la danza. Questi gesti non restano confinati alla sola sfera individuale, ma si radicano in contesti storici e culturali più ampi. Essi diventano potenti dialoghi sulla sopravvivenza, la resistenza e la costruzione del sé in un mondo in cui il cambiamento è continuo e il passato non smette mai davvero di riaffiorare.
Lo sport, che ricorre nelle tele di Nkoth, si trasforma in una metafora potente. I soggetti, ritratti come interpreti o atleti su un palcoscenico, compiono gesti rituali che intrecciano la disciplina e l’identità con il brusio incessante della storia. Sebbene Nkoth colga il corpo nel suo slancio, nel vigore e nella tensione verso un fine, egli evidenzia sempre anche la fragilità che emerge durante lo sforzo.
Le tele diventano, in definitiva, più di una mera riflessione sulla fisicità: sono un invito diretto a riconoscersi nel flusso continuo di storia, identità e sopravvivenza.
Exhibition View
Info
Ludovic Nkoth
Physical Proof
24.09- 15.11.2025
MASSIMODECARLO
Viale Lombardia 17, 20131 Milano (MI), IT