La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, impegnata a promuovere e approfondire le connessioni tra arte, ospiterà fino al 4 novembre 2025 la mostra: “NATURA MORTA. Jago e Caravaggio: due sguardi sulla caducità della vita.” Dedicata allo scultore Jago; a cura di Maria Teresa Benedetti e realizzata in collaborazione con Arthemisia.

In particolare, l’artista si confronta con uno dei simboli più potenti della raccolta del museo: la “Canestra di frutta” di Caravaggio, uno dei vertici della Storia dell’arte, riconosciuta come emblematico esempio di naturalismo e maestria nella rappresentazione della realtà. Tuttavia, Jago sfida questa iconografia con un’opera che destruttura e trasforma il suo significato, introducendo una dimensione di inquietudine e di denuncia sociale. L’artista si confronta con questo capolavoro in modo diretto e provocatorio, trasformando il linguaggio della tradizione in una riflessione attuale e cruda. La sua reinterpretazione della natura morta si sostanzia in una composizione in cui la consueta frutta, simbolo di abbondanza, fertilità e vita effimera, viene sostituita da un ammasso di armi – pistole, fucili, mitragliatori – che si presentano come una “natura” inquietante, contaminata e deformata dall’umanità stessa.
Questo accostamento diventa un potente simbolo della violenza che permea la nostra società, riflettendo sulle contraddizioni intrinseche alla condizione umana in epoca contemporanea: una volontà di creare e distruggere, di vivere e di distruggere, di produrre e di distruggere con eguale fervore. L’arte diventa un mezzo per riflettere sulle tragedie e sulle contraddizioni della nostra epoca, offrendo uno sguardo lucido sul nostro presente e sulle radici storiche che lo hanno generato. Il dialogo tra passato e presente è fondamentale perché ci aiuta a comprendere le ragioni del nostro attuale panorama umano, sociale e culturale. Confrontarsi con le opere della tradizione, interpretandole attraverso gli occhi contemporanei, permette di tracciare un percorso di consapevolezza. Ci invita a riconoscere come le immagini, i simboli e le narrazioni che ci hanno preceduto siano ancora vivi, plasmando le nostre scelte e le nostre identità.
In questa cornice, la mostra si configura come un’occasione di confronto tra estetica e impegno civile, tra simbolo e realtà. La presenza di opere che interrogano i capolavori del passato rappresenta un’opportunità per riflettere sui modi in cui l’arte può fungere da specchio e da strumento di critica della società contemporanea, spingendoci a guardare oltre l’immagine, a interrogare le ragioni profonde di un’apparente “natura morta” che, al contrario, si rivela essere un simbolo vivo e inquietante del nostro tempo.


Natura Morta, 2025
Marmo statuario, 127x61x39 cm
Photo by Jago – © JAGO, by SIAE 2025
INFO
Natura Morta
Jago e Caravaggio: due sguardi sulla caducità della vita
dall’8 maggio al 4 novembre 2025
Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Piazza Pio XI 2, Milano