La mostra “Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo”, ospitata dal MAMbo di Bologna dal 6 febbraio al 7 settembre 2025, esplora proprio questa zona di confine, restituendo un racconto visivo che attraversa settant’anni di storia dell’arte italiana.
Curata da Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, l’esposizione si inserisce nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025 e celebra il cinquantesimo anniversario della fondazione della Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
L’ironia, da sempre strumento di sovversione e di rivelazione, diventa il filo conduttore di un viaggio tra oltre 100 opere e documenti d’archivio di più di 70 artisti. Un percorso espositivo che indaga il valore della risata nell’arte, la sua capacità di destrutturare i linguaggi, di svelare contraddizioni e di decostruire poteri precostituiti. Come suggerisce il titolo della mostra, l’ironia appare come un fenomeno apparentemente semplice, eppure intrinsecamente complesso, in grado di offrire nuove prospettive sulla realtà e sui suoi codici.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso espositivo, allestito nella Sala delle Ciminiere con un design curato da Filippo Bisagni, si muove attraverso diverse declinazioni del linguaggio ironico. Si parte dalla dimensione immaginifica di Bruno Munari, dalla vertigine del paradosso di Gino De Dominicis e dall’irriverenza di Piero Manzoni, per poi passare alla politicizzazione dell’ironia con Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto. Non mancano le sperimentazioni linguistiche del nonsense di Adriano Spatola e Giulia Niccolai, e la sfida agli stereotipi femminili portata avanti da Tomaso Binga e Mirella Bentivoglio.
Nella contemporaneità, l’accostamento contraddittorio tra soggetti e situazioni diventa strumento per svelare le incongruenze del presente: lo si ritrova nelle opere di Maurizio Cattelan, Paola Pivi e Francesco Vezzoli, mentre Chiara Fumai e Italo Zuffi mettono in discussione le regole non scritte del sistema dell’arte. Infine, il duo Eva e Franco Mattes attinge al linguaggio dei meme per analizzare l’umorismo diffuso nel web, sottolineando la sua influenza sulla società contemporanea.
Fin dall’antichità, con Socrate e Platone, l’ironia è stata considerata un’arte del domandare, uno strumento per mettere in discussione le certezze. In Facile ironia, essa si declina in diverse macro-aree tematiche: il paradosso, il gioco, l’ironia come arma femminista, il suo legame con la politica, la critica istituzionale, il nonsense e il dark humor.
La mostra pone una domanda cruciale: si può ritenere che l’ironia sia una caratteristica distintiva dell’arte italiana? Lungo tutto il Novecento e nei primi decenni del Duemila, molti artisti hanno adottato un approccio estetico anti-tragico, scegliendo lo scherzo e il ribaltamento per decifrare la complessità del mondo. L’ironia, quindi, si rivela non solo una strategia artistica, ma anche un codice culturale capace di generare consapevolezza.
L’ALLESTIMENTO
L’exhibition design si lega idealmente alla storia del MAMbo stesso. Filippo Bisagni si ispira al progetto di ristrutturazione dell’ex Forno del Pane ideato da Aldo Rossi, poi modificato dopo la sua morte. Evocando un elemento architettonico perduto, l’allestimento gioca con il senso di spaesamento del visitatore, invitandolo a mettere in discussione la propria percezione dello spazio e, per estensione, della realtà.
EXHIBITION VIEW
INFO
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Sala delle Ciminiere
6 febbraio – 7 settembre 2025
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Giovanni Minzoni 14 – 40121 Bologna
www.museibologna.it/mambo