Lo Spazio PAePA di Milano ospita fino al 10 febbraio 2025 una mostra monografica dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte contemporanea italiana: Giuseppe Uncini.
Intitolata “Solo quello che vedi – Opere autosignificanti”, la personale raccoglie una selezione di lavori che ripercorrono i momenti cruciali della carriera di Uncini, presentando una serie di opere che riflettono la sua lunga ricerca sulla materia e sullo spazio.
Giuseppe Uncini, nato a Fabriano, ha scelto sin dai suoi primi passi nella ricerca artistica di lavorare con materiali che parlano di solidità e concretezza. Fin dagli esordi, infatti, l’artista ha sperimentato con materiali non convenzionali come il tufo, la sabbia e la cenere. Ma è negli anni Cinquanta che il suo linguaggio si consolida attraverso l’uso di cemento e ferro, due materiali che lo porteranno alla realizzazione delle opere che lo hanno reso un protagonista della scena artistica internazionale.
LA MOSTRA
La mostra curata dallo Spazio PAePA è un viaggio attraverso queste scelte materiali, esponendo le serie più significative del suo repertorio: dai Muri d’ombra alle Dimore, dalle Architetture agli Spaziocemento. Ogni opera è un esempio della capacità unica di Uncini di conferire vita a forme che, pur nella loro apparente rigidità, riescono a respirare e dialogare con lo spazio che le ospita.
L’arte di Uncini non è fatta solo di forme e materie: ogni scultura è concepita come un’entità che vive di vita propria. Le sue opere, pur rimanendo fortemente legate alla materia con cui sono realizzate, acquisiscono una propria autonomia, come se avessero la capacità di determinare il loro posizionamento e il loro impatto sullo spazio circostante.
Le sculture di Uncini non sono semplicemente oggetti da osservare: sono costruzioni che parlano all’anima, cariche di una forza espressiva che deriva dalla loro stessa natura. Il ferro e il cemento non sono usati solo come supporti, ma diventano i veri protagonisti della scena, trasformandosi in forme autosignificanti, come recita il titolo della mostra. Ogni opera, in tal senso, si fa portatrice di un messaggio che trascende la semplice estetica, sollecitando il pubblico a riflettere sul rapporto tra spazio, materia e percezione.
L’ARTISTA
Giuseppe Uncini nasce a Fabriano nel 1929. Nel 1955 partecipa alla VII Quadriennale di Roma e, due anni dopo, espone a Francoforte sul Meno nella collettiva Abstrakte italianische Kunst. Nel 1956-57 inizia il ciclo di opere chiamato Terre e, dal 1957, i primi Cementarmati, opere realizzate con ferro, cemento e rete metallica. La prima importante personale è del 1961 alla Galleria l’Attico di Roma. Nel 1963 è tra i fondatori del Gruppo Uno con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Santoro. La ricerca di Uncini prosegue dal 1962 al 1965 con i Ferrocementi, cui segue il gruppo di lavori Strutturespazio, presenti alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966.
Tra il 1969 e il 1972 lavora alla serie dei Mattoni e tra il 1972 e il 1978 a quella delle Ombre, elemento che caratterizzerà la produzione successiva. Nel 1984 Uncini è ancora presente alla XLI Biennale di Venezia con una sala personale in cui espone la serie Dimore e Muri d’ombra. Nel 1990 partecipa alla rassegna L’Altra Scultura a Madrid, Barcellona e Darmstadt con il nuovo ciclo Spazi di ferro. Prosegue il suo lavoro con la serie dei Muri di cemento.
Nel 1999 espone al PS1 di New York. Nel 2001 un’importante retrospettiva si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Dal 2004 prosegue il suo lavoro con le Architetture. Nel 2007-2008 progetta le antologiche allo ZKM di Karlsruhe, al MART di Rovereto e al Landesmuseum Joanneum di Graz. Muore il 31 marzo del 2008 nella sua casa-studio di Trevi.
LE OPERE
INFO
GIUSEPPE UNCINI
Solo quello che vedi – Opere autosignificanti
Spazio PAePA
Via Alberto Mario 26/b
Milano
4 dicembre 2024 – 10 febbraio 2025