Valerio Adami - Laboratorio Installation view Gió Marconi, Milan Photo: Fabio Mantegna

VALERIO ADAMI Laboratorio da Gió Marconi Milano

La Fondazione Marconi e Gió Marconi rendono omaggio a Valerio Adami con la mostra Valerio Adami. Laboratorio, realizzata in collaborazione con l’Archivio Valerio Adami.

L’esposizione, che celebra sessant’anni dalla prima apparizione dell’artista presso lo Studio Marconi di Milano e i novant’anni dalla sua nascita, propone un itinerario attraverso il periodo cruciale della sua produzione, dal 1962 ai primi anni Settanta.

Valerio Adami, L’uovo rotto, 1964 Acrilico su tela / Acrylic on canvas 200 x 345 cm
Collezione privata, Courtesy Gió Marconi, Milano Photo: Fabio Mantegna, Milano

Il percorso espositivo: un viaggio tra città e ispirazioni

La mostra si sviluppa seguendo un ordine cronologico e tematico, mettendo in luce il profondo legame tra le opere di Adami e i luoghi che hanno segnato la sua evoluzione artistica. Il primo capitolo è dedicato a Londra, città in cui l’artista soggiorna per la prima volta nel 1962, entrando in contatto con figure di spicco come Graham Sutherland, Jim Dine e Richard Hamilton. In questa fase, Adami introduce elementi del linguaggio fumettistico e sonoro, ispirandosi anche alle sperimentazioni musicali di Bruno Maderna e Luciano Berio.

Il viaggio prosegue ad Arona, sulle sponde del Lago Maggiore, dove la Villa Cantoni diventa non solo la sua residenza, ma un vero e proprio crocevia intellettuale. Qui Adami realizza il film Vacanze nel deserto (1971), girato in stile Nouvelle Vague con la partecipazione di personalità come Dino Buzzati, Aldo Mondino ed Errò. Il film sarà proiettato in occasione della mostra, testimoniando il dialogo dell’artista con la dimensione cinematografica.

Tematiche e opere in mostra

Uno dei temi ricorrenti nel lavoro di Adami è quello delle automobili e della velocità, interesse che lo porta persino a iscriversi a una scuola di pilotaggio sotto la guida di Pietro Taruffi. Una sala al piano terra della mostra è dedicata al “car crash”, con opere inedite degli anni 1963-64.

La sezione parigina dell’esposizione si sofferma invece sugli interni urbani e sulla decostruzione della figura umana, evidenti in tele come Privacy. Gli omosessuali e Scena borghese. Una cameriera di buon cuore. Parigi rappresenta anche un momento chiave per i legami intellettuali dell’artista, tra cui l’incontro con Carlos Franqui, poeta cubano legato alla rivoluzione castrista, che lo porta a visitare Cuba nel 1967.

A New York, l’ultima tappa dell’itinerario espositivo, Adami soggiorna al Chelsea Hotel, immergendosi nella scena underground della città e sperimentando la fotografia come strumento di esplorazione. Una selezione di scatti in mostra documenta la metropoli attraverso vetrine, bagni pubblici e stazioni della metropolitana, fornendo il materiale visivo per dipinti come Latrine in Times Square e Hotel Chelsea Bathroom.

Milano e lo Studio Marconi: un rapporto indissolubile

Il percorso espositivo si conclude con un omaggio a Milano, città fondamentale nella carriera di Adami. Lo Studio Marconi ospita la sua prima personale nel 1969, caratterizzata da un’installazione innovativa: un incontro di boxe su un ring posizionato accanto al dipinto Boxing Ring, fondendo pittura e performance. Nel 1970, Adami partecipa al ciclo di mostre sperimentali Laboratorio, esponendo un progetto fotografico all’avanguardia, mentre nel 1972 lo Studio Marconi pubblica il disco Concerto per un quadro di Valerio Adami, registrazione di un dialogo tra l’artista e il critico Henry Martin sul dipinto L’Università di Lipsia al tempo di Nietzsche.

Exhibition View

Info

VALERIO ADAMI
Laboratorio
Fino all’11 luglio 2025
GióMARCONI
Via Tadino, 15 – Milano

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