Cerimonia Sesta ed Premio Italiano di Architettura_foto Gianluca Di Ioia

TRIENNALE MILANO – Annunciati i vincitori della sesta edizione del Premio italiano di Architettura

Annunciati i vincitori della sesta edizione del Premio italiano di Architettura, progetto annuale promosso da Triennale e da MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Le candidature per il Premio al miglior edificio sono state affidate a un gruppo di esperti, nominati da Triennale e MAXXI, che hanno decretato anche l’assegnazione del Premio alla Carriera. La giuria internazionale della sesta edizione Premio italiano di Architettura – composta da Nina Bassoli, curatrice per Architettura, rigenerazione urbana e città di Triennale; Lorenza Baroncelli, Direttore Dipartimento MAXXI Architettura e Design contemporaneo; Pippo Ciorra, Senior curator MAXXI Architettura, Mirko Zardini, architetto, e Tosin Oshinowo, architetto. La giuria ha deliberato i vincitori su una shortlist di nove progetti finalisti individuati su trentuno candidature.

Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi tre anni è stato assegnato ad Antonio Ravalli Architetti per il progetto di ampliamento e la valorizzazione dell’Accademia Carrara (che include anche i Giardini PwC). La giuria ha deciso di premiare il progetto di Antonio Ravalli “riconoscendogli di aver raggiunto due obiettivi importanti: la riorganizzazione di accessi e circolazione interna del museo e la realizzazione di nuovi servizi ai visitatori, come i giardini PwC e la caffetteria. Il corpo lineare che si insinua tra la facciata occidentale e il basamento di pietra che mediava tra l’edificio e il paesaggio antistante è allo stesso tempo un portico, una rampa, un elemento di distribuzione, un sistema di nuovi spazi affacciati sulla città. La sua forma, volutamente incerta, si adatta al contesto e all’edificio esistente, incorporando elementi e materiali diversi: pietra, acqua, legno, metallo e resti archeologici.

Sono inoltre state conferite tre menzioni: ad Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini (Politecnico di Torino), Edoardo Schiari e Maicol Guiguet (Coutan Studio) per la riqualificazione delle ex casermette di Moncenisio per il valore architettonico ma anche strategico del riuso di un manufatto abbandonato nel contesto di una più ampia visione di innovazione sociale, valorizzazione culturale e potenziamento del welfare di comunità nei territori interni italiani; ad Associates Architecture per il progetto Echo of the mountain per la sensibilità ambientale, architettonica e paesaggistica che ha saputo tradurre l’idea di monumento in un gesto semplice e poetico, condensando valori storici, estetici e sociali; a Studio Albori per il Padiglione della Santa Sede, in cui la giuria ha riconosciuto la qualità concettuale oltre che compositiva nel trasformare l’occasione effimera di un evento in un lascito materiale per le comunità, e in un virtuoso processo di economia circolare in grado di coinvolgere diverse comunità, grazie al riuso di elementi provenienti da un edificio destinato alla demolizione, alla creazione di un orto aperto al pubblico, e offrendo una riflessione sul progetto come atto di cura.

Il Premio alla carriera è stato conferito a Giorgio Grassi con la seguente motivazione: “la giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il premio alla carriera a Giorgio Grassi, architetto e docente milanese, per la qualità, la rilevanza e il rigore del suo percorso disciplinare e professionale dagli anni Cinquanta a oggi. Membro essenziale del gruppo di autori di tendenza che tra Milano e Venezia rifondavano negli anni Sessanta l’architettura sulla base dei valori di urbanità, continuità, autonomia, Grassi ha caratterizzato il proprio lavoro per l’altissimo livello di integrità e coerenza. A partire dallo studio dei tessuti urbani storici, Grassi ha costruito una logica ferrea e consequenziale del progetto architettonico, che attraversa gli scritti, i bellissimi disegni e gli edifici realizzati senza perdere forza e nitidezza concettuale. I suoi lavori più importanti – il teatro di Sagunto, i vari interventi a Berlino, la biblioteca di Groningen – costituiscono un lascito denso ed essenziale al futuro dell’architettura italiana e internazionale.”

A conclusione della premiazione si è svolta la lecture di Tosin Oshinowo, parte del programma di Milano Arch Week, la settimana dell’architettura e delle trasformazioni urbane promossa dal Comune di Milano, Politecnico di Milano e Triennale Milano (27 ottobre – 2 novembre 2025).

I progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura sono riuniti in una mostra in Triennale Milano che resterà aperta dal 30 ottobre al 2 novembre.

I partner istituzionali Deloitte e Fondazione Deloitte, Lavazza Group e Salone del Mobile.Milano sostengono Triennale Milano anche per questo progetto.

Premio italiano di Architettura

Il Premio italiano di Architettura, promosso da Triennale Milano e MAXXI, è un progetto con cadenza annuale, creato a partire dalle esperienze della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana di Triennale Milano e del progetto YAP – Young Architects Program del MAXXI. Il Premio, la cui prima edizione si è tenuta nel 2019, si svolge ad anni alterni tra Roma e Milano e prevede:

  • il riconoscimento al miglior edificio o intervento realizzato negli ultimi tre anni da un progettista o uno studio italiano o con base professionale in Italia;
  • il Premio alla carriera.

HESTETIKA ART Next Generation

Iscriviti
alla newsletter di Hestetika