“Summer Highlights” è il titolo della mostra da Gagosian Roma che presenta opere di Christo, Roe Ethridge, Robert Gober, Piero Golia, Douglas Gordon, Adam McEwen, Giuseppe Penone e Rachel Whiteread.

Dipinti, sculture e fotografia in mostra, accomunati dall’esplorazione di memoria, sogno e corpo, riflettono sui modi in cui la trasformazione materica e la ricontestualizzazione riecheggiano cambiamenti emotivi e percettivi.
Per realizzare Applique Empaquetée (1963–81), una delle sue prime opere scultoree, Christo ha avvolto in un foglio di polietilene un candelabro in ottone, legandolo con corda e spago, e fissandolo su velluto all’interno di una cornice dorata. Quest’opera, che anticipa i grandi progetti pubblici temporanei, richiama l’attenzione su un elemento dell’ambiente domestico sottraendolo alla vista.
La fotografia di Roe Ethridge, Skull with Slime Eyes in a Glass Bowl (2020), combina gli elementi compositivi di una natura morta con i mondi stilizzati e codificati della fotografia commerciale ed editoriale, impiegando un linguaggio formale che gioca sul contrasto visivo e la trasgressione delle regole strutturali. In immagini ibride come questa, Ethridge esplora l’ambiguità estetica e culturale della vita americana contemporanea.
L’opera scultorea profondamente disturbante di Robert Gober, Untitled (1992), rappresenta con straordinaria verosimiglianza una gamba di un bambino con calzino e sandalo in pelle che sporge misteriosamente dalla parete. Evocando la dimensione perturbante di matrice freudiana, basata sul ribaltamento dell’ordinario al fine di rivelare ansie sepolte, questo lavoro — che incorpora capelli umani — emerge nella realtà fisica come se provenisse da un sogno.
I due elementi della scultura di Piero Golia, Concrete cube with glass chandelier (2024), sono uniti in modo inaspettato e inestricabile, come un albero in crescita che ingloba una recinzione metallica. Il lampadario, normalmente sospeso, è intrappolato e reso disfunzionale mentre la fragilità del vetro si contrappone alla solidità del cemento, esplorando metaforicamente la tensione tra tradizione e modernità.
Left Not Right (2007) di Douglas Gordon è un calco a grandezza naturale della mano dell’artista, con le dita incrociate, realizzato in oro giallo lucente. Impiegando questo materiale, l’artista eleva un simbolo di comunicazione, forza fisica, sessualità e identità individuale ad un livello di preziosità, rendendo omaggio all’attività quotidiana e alludendo al cliché del genio creativo (e, forse, a una preferenza politica). La mano presenta le dita incrociate in un gesto di speranza o per giustificare una bugia.
Il dipinto di Adam McEwen Colosseo No. 6 (2023) raffigura due penne a sfera curvate e attorcigliate per adattarsi al profilo ovale della tela. Trasformando i volumi delle penne in rappresentazioni schematiche bidimensionali, l’artista sottolinea sia il loro design lineare che il loro potenziale creativo. Rendendo meno familiare un elemento quotidiano, evoca l’appropriazione del disegno meccanico di Roy Lichtenstein e altri artisti.
Impronte di luce (2023) di Giuseppe Penone riflette la sua esperienza del Couvent Sainte-Marie de La Tourette di Le Corbusier a Éveux, in Francia. L’artista ha inizialmente impresso con inchiostro su carta sezioni delle sue mani generando forme che suggeriscono figure umane e animali, ha poi proiettato i disegni su tele, riproducendoli su larga scala con pittura a olio, utilizzando la palette “policromia architettonica” di Le Corbusier. La scultura Indistinti confini, Aesontium (2013), è costituita da un tronco d’albero in marmo bianco, attorno al quale si avvolge a spirale un tondino di bronzo. L’accostamento suggerisce la fusione tra forze esterne con la crescita di un essere vivente, mentre i confini tra metallo e minerale si dissolvono.
Rachel Whiteread ha realizzato la scultura LEAN (2005) colando in gesso l’interno di una serie di scatole di cartone, una scelta legata alla morte della madre durante un’operazione di routine. Avendo ritrovato successivamente una scatola di oggetti della sua infanzia nella casa materna, l’artista riflette sulla capacità di questa semplice forma di accogliere oggetti e ricordi significativi, e sulla particolare consistenza materica del cartone.

Info
SUMMER HIGHLIGHTS
3 luglio – 5 settembre 2025
Via Francesco Crispi 16, Rome