La mostra “Business, Pleasure, Pressure, Release” di Nick Doyle, allestita presso la galleria Perrotin di Parigi, trasforma l’ordinario spazio dell’ufficio in un palcoscenico di tensioni, ironia e inquietudine.
Lungo il percorso espositivo, il visitatore si trova immerso in un ambiente che richiama la monotonia del lavoro impiegatizio, con scrivanie, schedari e telefoni riproposti in chiave artistica. Tuttavia, il minimalismo dell’ufficio moderno viene sovvertito da una serie di dettagli disturbanti e umoristici che ne rivelano il lato grottesco. Al centro dell’esposizione, l’installazione “Human Resources” si pone come un vero e proprio teatro di giochi di potere e paradossi sociali, rendendo il pubblico partecipe di un’esperienza sensoriale e concettuale.
LE OPERE
Doyle attinge all’immaginario aziendale e ai suoi oggetti simbolo per costruire narrazioni dense di significato. L’opera “Executive Toy: The Final Chapter” del 2019, ad esempio, trasforma una comune automobile in un sistema chiuso e opprimente, mentre “Lonely Road” raffigura un guidatore con il volto coperto da un sacchetto di carta, suggerendo un’esistenza anonima e alienata. L’opera più recente, “American Boy Doll: John” (2025), inserisce la figura di un impiegato all’interno di una valigetta, accessoriato con una miniatura di se stesso: un gioco visivo che riflette il ripiegamento dell’individuo su ruoli prestabiliti e sulla ciclicità della routine lavorativa.
LA CRITICA SOCIALE
Il lavoro di Nick Doyle si muove tra la critica sociale e la satira, decostruendo il mito americano del successo professionale e rivelandone gli ingranaggi perversi. L’ufficio, spazio di produttività e ambizione, viene trasformato in un labirinto senza via d’uscita, un sistema che assorbe le energie vitali e le risputa in forma di alienazione. L’artista utilizza materiali e riferimenti storici per sottolineare l’evoluzione dell’ambiente lavorativo e il suo impatto sulla psicologia umana. L’ironia di Doyle, tuttavia, non si limita alla denuncia, ma introduce anche un elemento ludico: il gioco d’ufficio diventa una metafora della condizione esistenziale, tra tentativi di fuga e ripetizioni meccaniche.
L’ARTISTA
Nato nel 1983, Nick Doyle ha costruito una poetica incentrata sugli oggetti quotidiani e sul loro potere evocativo. Attraverso un linguaggio visivo che mescola artigianalità, ready-made e installazioni immersive, l’artista riflette sulle contraddizioni del sogno americano, esplorando i confini tra realtà e finzione. Con “Business, Pleasure, Pressure, Release”, Doyle riafferma il suo interesse per le dinamiche del lavoro e del consumo, offrendo una visione tanto surreale quanto tagliente della società contemporanea. La sua capacità di trasfigurare il banale in qualcosa di perturbante e rivelatorio rende il suo lavoro una potente indagine sul nostro tempo.
INFO
Nick DOYLE
Business, Pleasure, Pressure, Release
solo show
Fino all’8 marzo
Perrotin
76 rue de Turenne
75003 Paris France