“My hand is your spoon. It feeds you” La mostra di Mircea Cantor a Iâși

Fino al 31 luglio prosegue presso il Centrul Internațional de Artă Contemporană – Baia Turcească a Iâși, città rumena al confine con la Moldavia, la mostra “My hand is your spoon. It feeds you” a cura di Mircea Cantor che raccoglie oltre 200 opere d’arte antica, artigianato e di artisti contemporanei con prestiti dai maggiori musei nazionali e regionali del paese.

L’esposizione ha inaugurato durante la Romanian Creative Week, realtà che ha coordinato tutti gli eventi e le mostre che si stanno svolgendo in questa città, punto di riferimento nazionale per la creatività, la moda e la cultura in Romania.
Il percorso espositivo intreccia opere del patrimonio con opere contemporanee e performance celebrando la mano dell’artista e dell’artigiano come strumento di creazione, di conoscenza ma anche di trasformazione spirituale e materiale.
Il curatore-artista sviluppa il suo concept intorno al celebre saggio di Henri Focillon, In Praise of Hands (1939), dove l’autore descrive le mani come “organi della conoscenza”, capaci di rendere visibile l’invisibile e di plasmare il mondo attraverso il tatto. Secondo Focillon, “Art is made with the help of the hands”, e la mano, nella sua ambivalenza (creativa e distruttiva), diventa la protagonista della storia umana, capace di benedire, scrivere poesia, forgiare utensili, accarezzare o colpire.

Cantor, artista rumeno noto per la sua profonda ricerca che esplora la memoria culturale e l’identità, sceglie così di porre l’attenzione verso alcuni oggetti umili e quotidiani come il cucchiaio, il pennello, la penna, il guanto e la spada, strumenti preziosi quasi magici, offrendo “pause temporanee” nella riflessione visiva e concettuale.
Il progetto nasce dopo un lungo periodo di ricerca sul territorio con l’obiettivo non di ricostruire una storia delle arti e dell’artigianato rumeno quanto più di trovare, partendo dall’osservazione delle mani, oggetti e opere che possano ancora oggi farci scoprire la magia e il potere dell’essere umano e delle infinite possibilità a cui può accedere.
La “tecnica e poetica della mano” – dice Cantor – “non mente mai”: è l’espressione diretta del bisogno interiore dell’artista, di una “lingua dello sguardo” che solo il gesto manuale può tradurre. L’artigianato, la lavorazione paziente e la cultura materiale non vengono qui romanticamente idealizzati, ma riletti come elementi vitali e attivi, capaci di interrogare il presente e offrire alternative reali all’omologazione tecnologica.
Con l’avvento dell’AI e dell’automatismo l’inconscio collettivo sente la necessità di non perdere il legame con le radici, con la manualità che fin dalle origini del mondo ha permesso agli uomini di fare nuove scoperte e di evolvere.
Mani, dunque, come strumenti che ci tengono ancorati al reale in grado di creare un ponte tra mondo invisibile e visibile e tra esseri umani.

Il patrimonio etnologico in particolare, più che l’arte aulica a servizio del potere, sembra fornire al presente le ispirazioni più interessanti. È in questo contesto che la mano mostra di seguire i codici della tradizione aggiungendo sempre un elemento libero o un’interpretazione che diviene variatio caratteristica spesso individuabile nei manufatti tessili o nelle ceramiche.
Sono mani vive che creando trasmettono una vibrazione energetica che arriva intatta fino a oggi e per questo alcune opere ad esclusione di altre possono essere portali per un’evoluzione perché in grado di trasmetterci questa energia. Sta a noi captarla e riceverla.
Così l’intreccio tra testimonianze del passato e contemporaneità si svela come un’operazione complessa che richiede profonda comprensione dei legami semantici e genetici. Non basta accostare l’antico con il contemporaneo perché il dialogo funzionerebbe solo su un piano superficiale. Gli accostamenti quando sono meditati creano una vibrazione che risveglia le anime dal sonno. Mircea Cantor, artista-taumaturgo, sicuramente è riuscito in questo intento.

Info

My hand is your spoon. It feeds you
a cura di Mircea Cantor
Centrul Internațional de Artă Contemporană – Baia Turcească, Iâși, Romania
Fino al 31 luglio 2025
ROMANIAN CREATIVE WEEK

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