Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino si fa promotore di una riflessione ampia e necessaria sul futuro della mobilità. Lo fa con MAUTO FUTURE MOBILITY, un progetto articolato, corale, pensato come piattaforma di confronto tra discipline, generazioni e visioni.
Un’iniziativa che non si limita a raccontare il cambiamento, ma lo mette in scena, lo interroga, lo rende accessibile.

Articolato su quattro direttrici d’azione – riallestimento espositivo, educazione, divulgazione e ricerca – MAUTO FUTURE MOBILITY si muove nel solco di una missione culturale che da anni anima il museo: essere non solo archivio del passato ma catalizzatore di futuro.
Spazio Futuro: dove si progetta il domani
Il nucleo concettuale del progetto è Spazio Futuro, una nuova sezione del percorso museale ideata con Fondazione LINKS e Herbert Simon Society, concepita come ambiente immersivo e adattabile. Qui il visitatore è invitato a esplorare un paesaggio mutevole di tecnologie, prototipi e scenari, con la possibilità di toccare con mano – o quasi – ciò che sarà.
Schermi interattivi, esperienze multisensoriali, percorsi narrativi suggeriscono non una ma molteplici traiettorie del possibile, restituendo la complessità di una transizione in atto: dalla mobilità elettrica alla guida autonoma, dallo sharing all’air mobility, dalle piattaforme intelligenti al design sostenibile.
Formare il pensiero, non solo la tecnologia
MAUTO FUTURE MOBILITY si rivolge anche al mondo dell’istruzione, con un programma educativo strutturato per le scuole di ogni ordine e grado, che affronta il tema della mobilità sostenibile non come disciplina tecnica, ma come pratica culturale. L’obiettivo è formare cittadine e cittadini consapevoli, capaci di leggere il cambiamento e contribuire in modo attivo alla costruzione di un futuro sostenibile.
A questo si affianca un palinsesto di incontri pubblici e seminari divulgativi pensati per creare connessioni tra mondo accademico, industria e società civile. Un modo per superare le distanze tra ricerca e quotidianità, tra innovazione e responsabilità.
Future Mobility Lab: l’ecosistema della transizione
Elemento chiave dell’iniziativa è anche il Future Mobility Lab, un hub per la sperimentazione e il networking in cui università, centri di ricerca e imprese possono confrontarsi su modelli e soluzioni. Il laboratorio diventa così non solo spazio di pensiero ma anche motore di collaborazione attiva, in linea con le sfide poste dall’Agenda 2030 e dall’obiettivo – ambizioso ma concreto – della neutralità carbonica per la città di Torino entro il 2030.
Mobilità come sistema, non come oggetto
L’automobile, in questo scenario, non è più il feticcio del progresso novecentesco. È nodo intelligente di una rete in cui i mezzi si parlano, si coordinano, si adattano. È elettrica, connessa, autonoma. Ma soprattutto è parte di un ecosistema dove la sostenibilità non è un accessorio ma il principio guida.
“Non c’è un unico futuro che ci attende”, recita uno dei passaggi chiave del progetto. E nemmeno una sola tecnologia salvifica. A fare la differenza saranno le scelte individuali e collettive, l’intelligenza distribuita, la capacità di orientare l’innovazione verso un’etica del bene comune.
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