Ad Arzignano, tra le pareti di un’ex tipografia divenuta luogo di cultura visiva, Atipografia ospita MASQUERADE, mostra personale di Nero/Alessandro Neretti, visitabile dal 16 maggio al 2 agosto 2025.
La galleria fondata da Elena Dal Molin accoglie un progetto che si inserisce perfettamente nella sua vocazione: una pratica artistica in grado di intrecciare esperienze, contesti e sguardi plurali. Ad accompagnare l’esposizione, un testo critico di Milovan Farronato, ulteriore strato di lettura di un corpus che si muove tra documento e trasfigurazione.

medina landscape (dakar_2), 2024
getto d’inchiostro su dibond 70 x 100 cm
courtesy dell’artista
Un viaggio simbolico tra le trame della Medina
Le opere in mostra nascono da una residenza artistica che Neretti ha condotto presso Espace Médina a Dakar, uno spazio indipendente gestito dall’artista Moussa Traoré, in collaborazione con Viafarini di Milano. Un’esperienza totalizzante, che ha permesso all’artista di entrare in relazione profonda con la complessità del contesto senegalese: un tessuto urbano e umano che diventa materia prima per un racconto visivo intriso di stratificazioni culturali, memoria personale e tensione politica.
Maschere e sguardi: la forma come metafora
MASQUERADE si struttura attorno a due nuclei principali: una serie di maschere a parete, cariche di rimandi antropologici e rituali, e un ciclo di grandi fotografie, in cui l’artista gioca con la rappresentazione dell’Altro e del Sé.
A completare l’installazione, disegni a china, acquerello e pennarello, tre brevi video, sculture e materiale multimediale documentano l’esperienza vissuta a Dakar. La maschera diventa così dispositivo concettuale e formale per riflettere su identità, appartenenza, alterazione e visibilità. Un’estetica del travestimento che svela, piuttosto che nascondere.
Post-colonialismo e nuove egemonie
Tra i temi più rilevanti indagati da Neretti, si impone quello del post-colonialismo e delle forme contemporanee di neocolonialismo, in particolare la crescente influenza della Cina in Senegal. Un’indagine non astratta, ma derivata dall’osservazione diretta, che si traduce in immagini dense di tensione simbolica e sociale. Le opere restituiscono un’immagine sfaccettata di Dakar: non quella idealizzata o stereotipata, ma quella reale, viva, attraversata da contraddizioni e trasformazioni.
Tradizione e presente, visione e denuncia
Il titolo stesso della mostra – MASQUERADE – racchiude la tensione che anima l’intero progetto: quella tra apparenza e verità, rito e quotidiano, memoria e presente. Nero/Alessandro Neretti costruisce un atlante emotivo e politico del suo soggiorno senegalese, facendo della pratica artistica uno strumento di lettura del reale e di confronto critico con le strutture del potere e della rappresentazione.
Le opere
L’artista
Nero/Alessandro Neretti, 1980, Italia
Artista visivo e osservatore critico della condizione contemporanea, porta avanti una personale ricerca espressiva per esplorare con occhio cinico e sfrontato processi e dinamiche socio-politiche ed economiche concentrandosi sul campo della realizzazione personale e collettiva, del desiderio, del corpo e del simbolo. Estende un costante lavoro di auto-fiction alla ricerca ambientale che affronta lo spazio del qui e ora, comprendendo valori architettonici, culturali e naturali. I processi di autodefinizione e rielaborazione del dato sensibile si intrecciano in immagini altamente simboliche. Soggetti animali e mitologici, ma anche segni e codici, emergono da varie tecniche (scultura, fotografia, ceramica, stampa, assemblaggio e video). L’object trouvé entra in questo processo sotto forma di installazioni complesse, dove l’aggancio al presente esistente avviene alla maniera del post-realismo semantico. L’obiettivo finale è la provocazione, la resistenza e l’alternativa al collasso storico e culturale.
Info
MASQUERADE
Una mostra personale di Nero/Alessandro Neretti
Con un testo di Milovan Farronato
16 maggio – 2 agosto 2025
Atipografia
Piazza Campo Marzio, 26
Arzignano, Vicenza