LUIGI SERAFINI al Labirinto della Masone: la mostra “Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno”

Nel decimo anniversario dalla sua apertura, il Labirinto della Masone rende omaggio a una delle figure più enigmatiche dell’arte contemporanea con la mostra Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno.

L’esposizione, che è visitabile fino al 13 luglio 2025, non si tratta di una semplice retrospettiva, ma di un vero e proprio viaggio all’interno della mente labirintica dell’artista romano, con un percorso originale e un allestimento site-specific concepito appositamente per questo luogo cui Serafini è profondamente legato.

Un ritorno alle origini

L’iniziativa si inserisce nel solco della storia personale e artistica che lega Luigi Serafini a Franco Maria Ricci, il primo a credere nel suo talento e a pubblicare, nel 1981, il visionario Codex Seraphinianus. La mostra, in un movimento che rispecchia la natura stessa del Labirinto, ripercorre il cammino di Serafini secondo l’unica scansione temporale da lui stesso riconosciuta: l’epoca pre-Codex, l’epoca Codex e l’epoca post-Codex. Dal più noto “Serafini” al più intimo “Luigi”, il progetto intende guidare il visitatore alla radice dell’immaginazione, là dove la realtà si fonde con l’assurdo per generare mondi alternativi e sorprendenti.

La preistoria di un universo

La sezione dedicata all’epoca pre-Codex si concentra sulle origini artistiche di Serafini, restituendo al pubblico materiale inedito e testimonianze rare. Tra le opere esposte, emerge la prima prova compiuta dell’artista: la rappresentazione della casa di famiglia a Pedaso, nelle Marche, un luogo che Serafini stesso definisce “aborigeno” rispetto al suo immaginario. A questo periodo appartengono anche gli anni degli studi di architettura e un viaggio formativo negli Stati Uniti, esperienze che hanno contribuito a plasmare l’estetica irregolare e metamorfica che caratterizzerà poi tutta la sua produzione.

Il Codex Seraphinianus: un capolavoro oltre il linguaggio

Fulcro della mostra è naturalmente il Codex Seraphinianus, opera cult che ha consacrato Luigi Serafini a livello internazionale. Pubblicato da Ricci in un’edizione oggi divenuta oggetto di culto per bibliofili e appassionati, il Codex è una enciclopedia immaginaria, scritta in una lingua indecifrabile ma straordinariamente evocativa. L’interesse che suscitò in figure come Italo Calvino, Federico Fellini e Tim Burton testimonia la forza visionaria di questo libro impossibile. Al Labirinto, grazie all’allestimento ideato da Maddalena Casalis in collaborazione con l’artista, il pubblico potrà vivere un’immersione totale nelle tavole del Codex, accostate a sculture tridimensionali che ne amplificano l’impatto emotivo e sensoriale.

L’altrove continuo del post-Codex

Nella fase post-Codex, la produzione di Serafini si dispiega come un unico, lungo flusso creativo, dove il principio di metamorfosi rimane centrale. Sculture, dipinti, fotografie e progetti recenti saranno esposti per raccontare come l’immaginario serafiniano, pur mutando, continui a orbitare attorno a quei tre simboli primordiali individuati da Italo Calvino: l’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno. Un fil rouge che lega passato e presente, incorniciato da allusioni ironiche, inganni percettivi e suggestioni poetiche.

Una Domus da salvare

In mostra sarà possibile entrare simbolicamente anche nella Domus Seraphiniana, la casa romana dell’artista, oggi minacciata di scomparsa. Questa ricostruzione offre uno squarcio intimo sulla vita quotidiana di Serafini, ulteriore tassello per comprendere la genesi dei suoi universi alternativi.

Un percorso labirintico, tra arte e immaginazione

Come il Labirinto che la ospita, Da Serafini a Luigi propone un percorso che rifiuta ogni linearità narrativa, lasciando al visitatore la libertà di perdersi tra salti temporali, derive visive e accensioni improvvise. Rimandi letterari, giochi di specchi, memorie deformate e visioni fantastiche costruiscono un’esperienza espositiva densa e stratificata, in cui il sogno e l’ironia si inseguono senza sosta. Una mostra che non solo celebra un artista fuori dagli schemi, ma invita a ripensare il concetto stesso di realtà e invenzione.

Il catalogo

In occasione della mostra sarà pubblicato un volume omonimo edito da Franco Maria Ricci, ulteriore testimonianza di un sodalizio artistico e umano che continua a generare meraviglia.

Exhibition View

Info

DA SERAFINI A LUIGI
L’UOVO, LO SCHELETRO, L’ARCOBALENO
A cura della Fondazione Franco Maria Ricci e di Luigi Serafini
fino al 13 luglio 2025
Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci
Fontanellato (PR)

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