NINA YASHAR_PORTRAIT_2024_Ph. Filippo Pincolini

Intervista – NINA YASHAR: tra design, arte, tradizione e innovazione

Nina Yashar, curatrice visionaria e fondatrice di Nilufar, continua a spingersi oltre i confini tra arte e design con la mostra “Please Do Not Sit” di Shlomo Harush.

Unโ€™esplorazione che invita a ripensare il nostro rapporto con gli oggetti, trasformando sedie, materiali e luci in simboli carichi di significato.

Abbiamo incontrato Nina Yashar che ci ha raccontato il suo approccio alla curatela, il fascino per la poetica di Harush e la missione di Nilufar: creare un dialogo in cui tradizione e innovazione convivono, lasciando spazio a nuove interpretazioni di bellezza e funzionalitร . Un viaggio tra forme primitive e contemporanee, materia e spirito, per celebrare lโ€™universalitร  dellโ€™arte.

L’INTERVISTA

โ€œPlease Do Not Sitโ€ rappresenta un nuovo tassello della ricerca artistica e creativa di Nilufar, in cui le opere di Shlomo Harush sono protagoniste. Cosa ti ha colpita maggiormente del lavoro di Harush e come รจ nata lโ€™idea di questa collaborazione?

Il lavoro di Shlomo Harush mi ha colpito immediatamente per la sua capacitร  di trasformare materiali comuni in opere di grande impatto emotivo e concettualmente stimolanti. La forza fisica che infonde nei materiali, unita alla sua sensibilitร  nel creare forme che sembrano sospese tra praticitร  e astrazione, lo rende unico. Lโ€™idea di questa collaborazione รจ nata dal desiderio comune di esplorare il confine sottile tra arte e design, rompendo le convenzioni e offrendo una nuova prospettiva sul concetto di โ€œutileโ€ e โ€œestetico.โ€

Il titolo della mostra, โ€œPlease Do Not Sitโ€ รจ uno statement che sembra giร  invitare a una riflessione sul rapporto tra lโ€™arte, il design e la funzione. Cosa significa per te questo invito e in che modo caratterizza la mostra?

โ€œPlease Do Not Sitโ€ รจ un titolo provocatorio che ci invita a ripensare il nostro rapporto con gli oggetti. Sottolinea che non tutto deve essere necessariamente utile per avere un valore. In questa mostra, il confine tra arte e design si dissolve: le sedie non sono piรน solo sedie, ma metafore, narrazioni, opere che suscitano emozioni. รˆ un invito a riflettere sul significato di funzionalitร  e a lasciare che lโ€™arte ci trasporti oltre lโ€™ovvio.

Harush descrive il suo lavoro come fondere soggetti e oggetti quotidiani, manipolandoli per allontanarli dall’archetipo verso nuovi e inaspettati emblemi.
Come interpreti questo approccio quasi spirituale allโ€™arte?

Trovo che lโ€™approccio di Harush sia profondamente poetico e visionario. La sua capacitร  di prendere materiali e oggetti quotidiani e trasformarli in qualcosa di straordinario parla di un dialogo intimo tra lโ€™artista e il mondo che lo circonda. รˆ un processo quasi alchemico, in cui ogni pezzo diventa un ponte tra materia e spirito.

Da collezionista e gallerista, ha spesso collaborato con artisti dal linguaggio forte e innovativo. Quali sono i criteri con cui seleziona i creativi da esporre e cosa cerca in unโ€™opera o in un progetto?

Cerco autenticitร , originalitร  e qualitร . Le opere che seleziono hanno come aspetto comune la capacitร  di raccontare una storia, che vada oltre allโ€™oggetto fisico. Per questo sono attratta da artisti e designer che non temono di sfidare le convenzioni e che riescono a creare un ponte tra ere diverse sperimentando con mezzi e materiali disparati. La tecnica รจ importante, ma deve essere accompagnata da una narrazione potente e unโ€™innovazione che catturi lโ€™essenza della contemporaneitร .

Nilufar ha unโ€™identitร  di incontro tra mondi e culture. Come riesce a mantenere vivo questo dialogo, anche con le nuove generazioni di artisti e designer?

Nilufar รจ, per sua natura, un luogo di scambio e di contaminazione. Mantenere vivo questo dialogo significa rimanere curiosi e pronti ad accogliere nuovi punti di vista. Lavoro costantemente per scoprire giovani talenti che portino energie e prospettive nuove, offrendo loro uno spazio dove possano dialogare con il passato e con le culture che li ispirano.

In un contesto di design sempre piรน orientato alla sostenibilitร , come si conciliano lโ€™innovazione e lโ€™impegno a preservare la memoria e il patrimonio culturale?

Sostenibilitร  e memoria non sono in contrasto, anzi, si rafforzano a vicenda. Conservare il patrimonio culturale significa valorizzare ciรฒ che abbiamo reinterpretando il passato in chiave contemporanea. Allo stesso tempo, lโ€™innovazione puรฒ e deve andare nella direzione di un design responsabile, che tenga conto dellโ€™impatto ambientale e che celebri lโ€™artigianalitร  e i materiali durevoli.

Quali sono le parole chiave per descrivere Nilufar?

Per descrivere Nilufar, sceglierei queste parole: dialogo, contaminazione, storia, cultura, ricerca e avanguardia.

C’รจ un desiderio artistico che non ha ancora esaudito?

Nel corso del tempo, Nilufar si รจ evoluta: da galleria di collectible design vintage e contemporaneo, ha introdotto la linea di prodotti Open Edition. Sono
certa che in futuro nasceranno nuovi progetti e dialoghi, anche in ambiti affini come il mondo della moda e della ristorazione come รจ giร  successo con la collaborazione con Ferragamo e Analogia Project.

LA MOSTRA

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INFO

โ€œPlease Do Not Sitโ€
SHLOMO HARUSH
Fino a Marzo 2025
NILUFAR
Via della Spiga 32, 20121, Milano

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