Vivir DC, annuncia la realizzazione dell’installazione “Altalena” di Aaron Nachtailer all’interno del complesso immobiliare di Puerta 35 in via Asiago 35 a Milano.
L’azienda, da sempre attenta a offrire soluzioni abitative innovative, all’avanguardia, a misura d’uomo e curate nei minimi dettagli, concretizza con questo progetto la sua volontà di integrare in ogni suo complesso immobiliare opere d’arte realizzate secondo criteri di sostenibilità ambientale, uno dei pilastri fondamentali dell’azienda, che invitino alla socialità e allo scambio tra individui.
L’arte, in questo senso, si sposa bene con la riqualificazione di zone e di quartieri trascurati che possono in questo modo tornare a rifiorire, un aspetto in cui Vivir DC crede profondamente e per cui opera (forse utilizzare un sinonimo per non confondere con l’opera d’arte) rispettando e rendendo omaggio alle loro origini, alla loro storia e ai loro abitanti.
“Con Aaron si è instaurato subito un rapporto non soltanto professionale, ma anche di amicizia e profonda stima basata sulla condivisione di valori. Siamo legati dalla stessa visione dell’arte e della natura e le sue opere esprimono al meglio ciò che vorremmo trasmettere a tutti con le nostre costruzioni. Desideriamo che le nostre case non siano solo luoghi da abitare, ma che diventino un rifugio per tutti i residenti, in cui riscoprire un senso della comunità, che favoriscano il desiderio di stare insieme e “riempire” lo spazio di vita, e che invitino anche alla riflessione e alla meditazione. Partendo dal progetto di “Altalena”, desideriamo che le opere d’arte diventino d’ora in avanti un vero e proprio segno distintivo di Vivir DC ” afferma Bruno Cerella, Co-founder di Vivir DC
Il progetto “Altalena” a Puerta 35
Il nome del progetto, “Altalena”, che vedrà definitivamente la luce durante l’estate del 2024 con l’inaugurazione del complesso immobiliare di via Asiago 35, descrive l’opera nel suo significato più letterale. Si tratta di una vera e propria altalena con seduta doppia, sormontata da un albero di ulivo. L’installazione è un’opera immersiva, dai molteplici significati: l’imponente struttura metallica, composta da travi in ferro di recupero, fa riferimento all’identità del quartiere e al passato industriale dell’area. La doppia seduta dell’altalena invita invece ai momenti di condivisione e alla compagnia, ma anche alla meditazione e all’introspezione. In cima alla struttura è presente un albero di ulivo, simbolo del tempo e della vita: coloro che si siedono sull’altalena ne diventano idealmente le radici, contribuendo così a dare ulteriore significato e valore all’opera. “Altalena” ha anche un’accezione ludica: situata al centro del complesso residenziale è godibile dai residenti di tutte le età e dai loro ospiti, creando una vera e propria area comune dinamica, fruibile inoltre non solo dall’esterno ma anche dall’interno degli appartamenti che si affacciano sulla chioma rigogliosa dell’ulivo. L’opera è stata progettata interamente rispettando la natura e tenendo in considerazione il suo impatto sul territorio, ricercando a fondo un legame con le origini del quartiere e studiandone i materiali nei minimi dettagli.
Il Verde Culturale di Aaron Nachtailer
I lavori artistici di Aaron Nachtailer ruotano attorno al concetto di verde culturale. Le sue opere, spesso di grandi dimensioni e realizzate nel rispetto dell’ambiente, sono frutto di una ricerca continua e di una profonda analisi del momento storico e culturale in cui prendono vita, in costante dialogo con la natura. In ogni sua opera Aaron cerca di riprodurre e trasmettere così anche il profondo legame che ha con la sua terra di origine, la Patagonia Argentina: ne è un esempio l’opera “Closer”, installazione effimera presentata in occasione della Settimana della Moda milanese presso la corte del Senato Hotel a Milano e spin off di un’opera molto più grande che sorgerà in un parco pubblico a Milano, realizzata con i tronchi degli alberi caduti dopo la tempesta sulla città la scorsa estate. Le installazioni di Aaron Nachtailer non sono mai solo atti estetici, ma anche di contemplazione e favoriscono l’interazione con l’opera stessa.