Nel cuore pulsante di Milano, il Museo delle Culture (MUDEC) si prepara a celebrare un’importante tappa del suo percorso: il decennale dalla sua apertura.
Per festeggiare questo traguardo significativo, il museo apre due grandi mostre: “Dal muralismo alla street art. MUDEC INVASION” e “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore”. Entrambe le esposizioni offrono una visione originale delle culture globali, mettendo in risalto l’importanza delle interconnessioni tra popoli e tradizioni.

“Dal muralismo alla street art. MUDEC INVASION”
Il MUDEC di Milano ospiterà, fino al 29 giugno 2025, un’importante iniziativa legata al neomuralismo urbano contemporaneo, con la presenza di 10 artisti, sia italiani che internazionali, impegnati nella realizzazione di 10 murales inediti e specificamente progettati per l’area espositiva. per la prima volta, opere di questo genere saranno presentate all’interno di uno spazio museale. La mostra esplorerà le origini del Muralismo del XX secolo, proseguendo fino ad arrivare alle espressioni della street culture attuale. Un aspetto centrale dell’esposizione sarà la creazione di un’interazione dinamica tra artisti e pubblico, con l’intento di sovvertire il tradizionale concetto di relazione tra l’interno e l’esterno del museo. Gli artisti saranno invitati a rompere con le convenzioni classiche del muralismo, che ha storicamente visto la strada come il palcoscenico principale per la propria arte. Invece, prenderanno possesso dello spazio espositivo chiuso, dando vita a imponenti murales sulle pareti del museo. Il filo conduttore su cui i 10 artisti saranno chiamati a riflettere e a esprimere la loro creatività sarà il tema del ‘Viaggio’. Questa tematica è stata commissionata dal MUDEC e si intreccerà in modo complementare con la mostra “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspora”. La scelta delle dieci artiste e artisti che parteciperanno alla mostra è stata guidata prima di tutto dall’esigenza di garantire che le loro pratiche artistiche potessero evocare in modo efficace e profondo il tema centrale dell’esposizione: il viaggio. Ogni artista è stato selezionato non solo per il proprio talento, ma soprattutto per la capacità di interpretare e rappresentare spiritualmente, emotivamente e visivamente il concetto di viaggio nelle sue molteplici sfaccettature.
In questo contesto, è stata condotta un’attenta riflessione su quale “viaggio” ciascun artista potesse illustrare. Sono emersi dieci universi distinti, ciascuno dei quali invita il visitatore a lasciarsi trasportare in esperienze uniche e coinvolgenti. Queste narrazioni visive ci permetteranno di esplorare non soltanto spazi fisici ma anche dimensioni interiori, riempiendo di significato il concetto stesso di viaggio – che può essere interpretato come un percorso di scoperta, di crescita personale o di riflessione. Il contesto museale ha giocato un ruolo cruciale in questa proposta, fornendo un ambiente protetto e meditativo dove la pittura e le altre forme d’arte possono dapprima scintillare e, alla fine, confluire in un’armonia visiva. La varietà dei linguaggi espressivi presenti è straordinaria: si spazia dalla delicatezza della calligrafia, al dinamismo del tape-art, fino alla solidità della pittura classica.
Ogni tecnica utilizzata serve come ponte per connessioni profonde tra l’arte e i visitatori, consentendo così una fruizione che è tanto visiva quanto emotiva. La mostra, nel suo complesso, non si limita a presentare opere d’arte; piuttosto, si configura come un invito a intraprendere un vero e proprio viaggio attraverso i molteplici mondi degli artisti, proponendo una riflessione condivisa e provocatoria sulle possibilità che il concetto di viaggio può racchiudere nel contesto contemporaneo.
“Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspora”
Il progetto espositivo “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspora”, curato da Katya Inozemtseva e Sara Rizzo visitabile fino al 21 settembre 2025, offre un’affascinante esplorazione del concetto di viaggio, non solo in termini fisici, ma anche emotivi e culturali. La mostra affronta in modo profondo e articolato le dinamiche delle migrazioni e delle diaspore, mettendo in luce come questi spostamenti abbiano influenzato e plasmato identità e culture nel corso della storia. Uno degli aspetti centrali dell’esposizione è la narrazione della genesi delle collezioni del museo, che raccoglie manufatti provenienti da ogni angolo del pianeta. Questi oggetti portano con sé storie uniche, testimonianze tangibili delle esperienze di cittadini, commercianti, viaggiatori e ricercatori che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a costruire un mosaico culturale variegato e ricco di sfumature.
La mostra, suddivisa in otto sezioni tematiche, invita i visitatori a riflettere sulla complessità e sull’importanza dei percorsi migratori, evidenziando le sfide e le opportunità che ne derivano. Attraverso una combinazione di immagini e oggetti esposti, il pubblico ha l’opportunità di immergersi in storie di speranza, resilienza e scambio culturale. Il percorso espositivo si sviluppa nelle affascinanti Sale Focus, situate al primo piano del museo, e si estende nelle vetrine curvilinee dell’Agorà, dove sono allestite due sezioni speciali. La narrazione, densa e articolata, prende avvio simbolicamente nel 1869, anno segnato dall’inaugurazione del Canale di Suez, un evento che ha rivoluzionato il concetto di viaggio e ha aperto nuove prospettive in questo ambito. Il viaggio non è più solo una mera possibilità di spostamento, ma diventa un fenomeno complesso e sfaccettato che si intreccia con la politica e l’economia globali. Attraverso la riscoperta di contesti significativi, l’esposizione invita i visitatori a riflettere sulla “materialità” dei viaggi, esplorando i mezzi di trasporto, gli oggetti, le valigie e tutti quegli elementi tangibili che raccontano storie di avventure e di scoperte. Questa analisi approfondita ci porta a una nuova comprensione delle dinamiche che governano il turismo e il viaggio, siano influenzate da fattori socio-economici e culturali.
La sezione 7 è particolarmente toccante, in quanto affronta le esperienze vissute da coloro che si sono trovati a dover affrontare spostamenti forzati. Il MUDEC presenta una nuova video-installazione concepita dagli artisti Yervant Gianikian (nato nel 1942) e Angela Ricci Lucchi, realizzata in occasione della mostra. Questa composizione è frutto di un’accurata selezione di filmati sia d’archivio che privati, che insieme offrono uno sguardo profondo sulla vita quotidiana dei popoli Rom e Armeno nel corso del Novecento. L’opera non si limita a rappresentare eventi storici, ma illumina anche le disuguaglianze sociali che hanno influenzato queste comunità, suscitando negli artisti una “emozione nervosa” che traspare in ogni fotogramma. La mostra si chiude con un intervento nelle Sale Focus dedicato a Adrian Paci, nato nel 1969, il quale presenta una serie di dipinti inediti. Queste opere nascono dalle immagini utilizzate per il suo special project intitolato “Il vostro cielo fu mare, il vostro mare fu cielo”. Qui, Paci esplora ulteriormente temi di identità, migrazione e memoria, creando un dialogo visivo che arricchisce l’esperienza complessiva del visitatore e invita a riflessioni più ampie sulla condizione umana.
La più grande committenza di neomuralismo urbano contemporaneo è al MUDEC 10 artisti urbani italiani e internazionali creano 10 murales inediti e site specific. Per la prima volta in uno spazio museale, a Milano. Dal 20 marzo al 29 giugno 2025 Un viaggio che inizia dalla storia del Muralismo nel XX secolo e arriva fino alla street culture di oggi. La mostra ingaggerà una sfida tra gli artisti ed il pubblico, ribaltando il tradizionale dialogo tra l’interno e l’esterno del museo. Gli artisti saranno invitati a superare i consueti schemi del muralismo, che ha sempre visto la strada come luogo privilegiato per esprimere la propria arte e a prendere possesso dello spazio espositivo, chiuso, creando vasti murales sulle pareti del museo. Il tema su cui i 10 artisti saranno chiamati a esprimersi sarà quello del ‘Viaggio’, commissionato dal MUDEC in un dialogo complementare con la mostra “Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e dispore” La selezione delle dieci artiste e artisti si è basata prima di tutto sulla necessità che le loro poetiche personali potessero ben rappresentare il tema della mostra, ossia il viaggio.
Con ciascuno si è cercato di comprendere quale tipo di “viaggio” avrebbero potuto rappresentare per questa particolare esposizione: ne sono nati dieci mondi diversi in cui il visitatore potrà immergersi. La pittura nell’ambiente protetto del museo ha permesso di magnificare lo stile di ciascuno e allo stesso tempo abbiamo visto in opera linguaggi diversissimi, dalla calligrafia allo spolvero, dalla tape-art alla pittura classica.
Info
Dal muralismo alla street art.
MUDEC INVASION
Dal 20 marzo al 29 giugno 2025
Travelogue. Storie di viaggi, migrazioni e diaspore
Dal 20 marzo al 21 settembre 2025
MUDEC Via Tortona 56
Milano