Giovanni Segantini, Ritorno dal bosco, 1890. © Segantini Museum St. Moritz - Deposito della Fondazione Otto Fischbacher Giovanni Segantini

GIOVANNI SEGANTINI al Museo Civico di Bassano del Grappa

Ha aperto domenica 25 ottobre 2025 nei Musei Civici di Bassano del Grappa la mostra che, ad oltre dieci anni dall’ultima esposizione italiana dedicata all’artista, celebra l’opera di uno dei massimi esponenti del Divisionismo, tra i più sensibili osservatori del mondo naturale e impareggiabile cantore della montagna quale luogo fisico e simbolico: Giovanni Segantini (1858- 1899).

Giovanni Segantini, Ave Maria a trasbordo, 1886-1888. © Segantini Museum St. Moritz – Deposito della Fondazione Otto Fischbacher Giovanni Segantini

Promossa e organizzata dal Comune e dai Musei Civici di Bassano del Grappa, la mostra è stata realizzata con il contributo di Regione del Veneto nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, un’iniziativa che accompagna i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali con un ricco calendario di eventi culturali diffusi sul territorio nazionale, sottolineando il ruolo centrale della cultura come ponte tra territori, generazioni e linguaggi, in linea con lo spirito della manifestazione. La mostra è stata realizzata con il contributo del Club Alpino Italiano e Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank, con il supporto di Galleria Civica G. Segantini di Arco e Segantini Museum di St. Moritz, in collaborazione con Regione Lombardia e Dario Cimorelli Editore.

Un legame ideale unisce Giovanni Segantini e il suo universo alpino e naturale a Bassano del Grappa e al suo territorio, delineato nei suoi paesaggi più suggestivi dall’orizzonte della pedemontana e del Monte Grappa. Sarà un’esposizione di alto valore scientifico che invita a riscoprire Segantini come figura centrale dell’arte europea di fine Ottocento. In un’epoca che chiede con urgenza di ripensare il rapporto tra Uomo e Natura, la sua opera, che è ad un tempo concreta e visionaria, reale e simbolica, risuona oggi con sorprendente attualità” afferma Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa. “Tutto questo è stato possibile grazie alla passione e competenza del curatore, Niccolò D’Agati, e alla preziosa collaborazione con due istituzioni fondamentali per la tutela dell’eredità segantiniana, la Galleria Civica G. Segantini di Arco e il Segantini Museum di St. Moritz. A loro, all’Amministrazione comunale di Bassano del Grappa che ha voluto fortemente la realizzazione di questa importante mostra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, e a tutti gli enti e alle aziende del territorio che hanno contribuito alla sua migliore promozione, va il mio più sentito ringraziamento.”

L’Olimpiade Culturale è uno spazio di dialogo tra le arti, i territori e le persone, pensato per accompagnare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali con un racconto corale della nostra identità culturale” afferma Domenico De Maio, Education and Culture Director di Milano Cortina “La mostra dedicata a Giovanni Segantini rappresenta un tassello prezioso di questo mosaico: un progetto che unisce rigore scientifico e visione internazionale, capace di restituire al grande pubblico la forza poetica di un artista che ha saputo interpretare la natura come luogo di bellezza, spiritualità e appartenenza. Siamo orgogliosi che questa iniziativa sia parte del programma ufficiale dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026”.

Curata da Niccolo D’Agati, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico di Milano, curatore scientifico della Galleria Civica G. Segantini di Arco e tra i principali studiosi dell’arte italiana tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, la rassegna permetterà al pubblico di ricostruire la figura di Giovanni Segantini attraverso un’inedita rilettura della sua opera a confronto con l’arte coeva, per raccontare una carriera che in soli vent’anni, dagli esordi “scapigliati” agli ultimi slanci simbolisti volti a catturare la Natura, ha saputo influenzare i maggiori movimenti artistici del suo tempo.

Un centinaio di opere provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private italiane ed europee – dal Musee d’Orsay al Rijksmuseum di Amsterdam –, alcune delle quali rintracciate a distanza di oltre un secolo dalla loro realizzazione, definiscono un percorso espositivo diviso in quattro sezioni e in tre focus tematici che, a partire dall’esordio a Brera, inquadreranno gli snodi più importanti della vicenda biografica di Segantini, mettendo allo stesso tempo in luce la straordinaria evoluzione della sua pittura.

La prima sezione sarà dedicata alla fase milanese, segnata dall’incontro con il gallerista e sodale Vittore Grubicy De Dragon, nonché dal diretto confronto con l’eredità della Scapigliatura e del Naturalismo lombardo. Se in questo vivace contesto si fece evidente l’innata propensione del pittore allo studio delle potenzialità espressive di luce e colore, si registra invece con il trasferimento in Brianza, verso la fine del 1880, un rinnovamento della concezione dell’uso del colore in direzione di un crescente interesse per la Natura quale elemento di comunione tra uomo, paesaggio e animali. Nella seconda sezione, che rappresenta una delle novità più importanti della mostra, verranno messi in luce anche i contatti con l’arte di Jean-Francois Millet, con la produzione grafica di Vincent van Gogh e con le opere degli artisti della Scuola dell’Aja, per la prima volta posti a diretto confronto con la sua pittura. Il percorso proseguirà con una terza sezione dedicata alla fase svizzera, avviatasi a Savognin nel 1886, durante la quale Segantini realizzò le grandi e celebri composizioni dedicate alla vita montana, arricchite dallo studio sugli effetti di luce e colore attraverso la definizione di una personale tecnica pittorica che lo fece emergere quale uno dei protagonisti del Divisionismo italiano. La mostra si chiuderà infine sull’ultimo decennio della produzione segantiniana, caratterizzata dal trasferimento a Maloja e dall’apertura alla poetica Simbolista, raggiunto attraverso la peculiare formula del “simbolismo naturalistico”, una personale interpretazione del rapporto universale tra Uomo e Natura.

La mostra è stata preceduta da rilevantissime indagini non invasive sulle opere e sui materiali impiegati da Segantini. Queste ricerche hanno portato a sorprendenti scoperte, in particolare riguardo Ave Maria a trasbordo, opera simbolica del Segantini Museum di St. Moritz e dell’intera produzione segantiniana, eccezionalmente concessa in prestito al Museo Civico di Bassano del Grappa fino al 8 dicembre 2025. Nel capolavoro è emersa la complessa stratificazione del dipinto che nasconde, sotto l’attuale composizione, un precedente stadio che ricalca la prima versione realizzata del 1882, andata perduta ma nota attraverso fotografie. Similmente, grazie alle analisi condotte con IRIS, l’innovativo strumento di indagini diagnostiche a disposizione dall’Università della Bicocca di Milano, è stato possibile individuare sotto Ritorno dal bosco, capolavoro scelto come immagine guida della mostra, un dipinto ritenuto perduto dal 1890. Queste opere si offrono dunque non solo come capolavori compiuti ma anche come terreno di ricerca scientifica all’avanguardia. Alcuni contenuti multimediali racconteranno queste e altre scoperte, guidando i visitatori attraverso un viaggio inedito dentro i capolavori di Segantini.

Il progetto di allestimento è a cura di Mustafa Sabbagh, laureato in Architettura presso l’Università I.U.A.V. di Venezia, già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra e attualmente docente alla Fondazione Modena Arti Visive. Dal 2012 si dedica all’arte contemporanea attraverso la fotografia, la videoarte e installazioni site-specific, ed è tra i più importanti autori, in Italia, ad applicare la cultura del progetto coniugandola a una sperimentazione sui linguaggi visivi.

L’allestimento, un’ode alla tecnica segantiniana, mette in continuo dialogo luci e ombre, spazio e opere d’arte, trasformando il percorso espositivo in un palcoscenico drammatico in cui i colori vibranti delle opere risplendono, restituendo al visitatore un’esperienza emozionale e immersiva, ampliata da un crescendo visivo con un unico focus: l’arte di Segantini.

La mostra sarà affiancata, inoltre, dall’importante omonima pubblicazione scientifica, un volume di 248 pagine pubblicato in lingua italiana ed edito da Dario Cimorelli Editore, che aggiornerà gli studi presentando le scoperte e le riscoperte avvenute nel corso dell’ultimo decennio, e in particolare durante la preparazione della mostra.

Segantini riesce sempre a stupire. Dopo ben più di un secolo di mostre, pubblicazioni e celebrazioni, ancora la sua arte ed il suo pensiero costituiscono materia di ricerca estremamente ricca ed affascinante. È stato un artista molto ammirato e amato, ma spesso questa devozione per la sua figura ha innescato una logica di stupore e meraviglia, che non sempre ha lasciato spazio per un’indagine più approfondita sulla sua ricerca artistica, non solo legata al suo mito di uomo e artista, ma anche e soprattutto al suo talento pittorico” afferma Giancarla Tognoni, Direttrice della Galleria Civica G. Segantini di Arco. “È con grande piacere e soddisfazione, quindi, che la Galleria Civica G. Segantini di Arco partecipa al progetto dei Musei Civici di Bassano del Grappa, riconoscendo nel concept di questa monumentale mostra, lo spirito con cui, grazie al lavoro del prof. D’Agati, anche il museo arcense guarda all’opera di questo straordinario pittore, che il destino volle far nascere ad Arco.”

Ad accompagnare il percorso espositivo bassanese vi sarà, inoltre, il progetto didattico “Lassù, sulle vette con Segantini”, articolato in quattro differenti percorsi divisi in base dell’età dei partecipanti a cui sono rivolti: visite e laboratori per la scuola primaria e secondaria, percorsi animati per famiglie e visite guidate. Basato su metodologie didattiche innovative e ideato da Daniele Fraccaro, docente di Mediazione e pedagogia dell’arte dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, il progetto proporrà attività, visite animate e laboratori didattici coinvolgenti volti ad incentivare un rapporto attivo con l’opera d’arte e a favorire l’accessibilità e la fruizione da parte di un pubblico ampio e diversificato.

A corollario della mostra, a partire da giovedì 6 novembre 2025 riprenderà anche il ciclo di conferenze “Incontrarsi al Museo di Bassano. Musei, mostre, restauri” a cura di Mario Guderzo, ormai giunto alla sua terza edizione. In occasione di questo importante evento espositivo i primi quattro appuntamenti saranno proprio dedicati alla figura di Giovanni Segantini e all’ambiente culturale in cui ha operato, insieme ai più autorevoli esperti della pittura segantiniana e del suo contesto artistico, musicale e filosofico: Niccolo D’Agati (curatore della mostra e docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico di Milano), Paola Borghese (restauratrice presso la Pinacoteca di Brera di Milano), Gianluca Poldi (freelance conservation scientist e docente presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Udine), Mirella Carbone (Direttrice artistica del Segantini Museum di St. Moritz) e Giovanni Bietti (divulgatore Radio Rai, compositore, pianista, musicologo e consulente artistico dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma).

INFO

GIOVANNI SEGANTINI
Museo Civico di Bassano del Grappa
25 ottobre 2025 – 22 febbraio 2026

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