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Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione all’ADI Design Museum di Milano

Fino al 22 marzo 2025, l’ADI Design Museum di Milano ospita la mostra “Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione”, un omaggio alla figura di Gianni Sassi, protagonista indiscusso della scena culturale italiana tra gli anni ’60 e ’90.

Curata da Aldo Colonetti e realizzata in collaborazione con Fondazione Mudima e Studio Azzurro, l’esposizione raccoglie centinaia di materiali originali per raccontare l’instancabile ricerca di Sassi nel superare i confini tradizionali delle arti e della comunicazione.

Il percorso espositivo

L’allestimento si sviluppa in cinque sezioni tematiche, ciascuna dedicata a un aspetto peculiare del lavoro di Sassi. La mostra si apre con un’ampia sezione dedicata alla grafica, che sottolinea la sua maestria nell’uso della tipografia e del design. Qui, una grande proiezione a pavimento introduce i visitatori all’universo delle sue pubblicazioni, tra cui la celebre rivista “Alfabeta”, punto di riferimento per la cultura italiana tra il 1979 e il 1988.

Segue una sezione dedicata al cibo e alla sua valenza simbolica, in cui spicca la maquette animata della mostra “Gli Stili del Corpo” del 1988, che esplorava il rapporto tra corpo e alimentazione. A corredo, sono esposte copertine della rivista “La Gola”, pioniera nel trattare il cibo come fenomeno culturale oltre che gastronomico.

La terza sala è dedicata ai legami tra Sassi e il mondo dell’arte. Sei monitor sincronizzati danno voce a dodici artisti, documentando i loro percorsi attraverso immagini e manifesti. Qui emergono le connessioni con figure di spicco del panorama internazionale, dal movimento Fluxus a Gianni Emilio Simonetti.

La quarta sezione è dedicata alla musica e, in particolare, alla leggendaria etichetta discografica “Cramps”, fondata da Sassi. In mostra due “pianoforti preparati” realizzati da Ben Vautier e Arman, oltre a una selezione di vinili della Cramps, con brani ascoltabili in cuffia. Sassi ha avuto un ruolo cruciale nella scena musicale sperimentale, collaborando con artisti come John Cage, Demetrio Stratos e Franco Battiato.

Il percorso si chiude con un omaggio a “Milano Poesia”, festival che tra il 1984 e il 1992 è stato un punto di riferimento per la sperimentazione artistica. Una proiezione raccoglie i momenti salienti dell’evento, che vedeva la partecipazione di poeti e artisti di fama mondiale accanto a giovani emergenti.

L’idea curatoriale

“Gioia e Rivoluzione” non è solo un’esposizione celebrativa, ma un’occasione per riflettere sull’eredità culturale di Sassi e sulla sua capacità di trasformare le idee in esperienze concrete. La mostra ripercorre il suo impegno nel superare le barriere tra discipline, evidenziando il suo ruolo di catalizzatore di nuove forme di espressione. Attraverso installazioni immersive, materiali d’archivio e testimonianze dirette, il visitatore viene coinvolto in un viaggio che non si limita alla memoria, ma diventa stimolo per nuove riflessioni sul presente.

Le opere esposte

Tra gli oggetti in mostra, spiccano le copertine originali delle riviste “Alfabeta” e “La Gola”, manifesti iconici, filmati d’archivio e installazioni multimediali. Particolarmente significative le sezioni dedicate alla musica, con vinili rari della Cramps e strumenti d’artista, e all’arte visiva, con opere che testimoniano il dialogo di Sassi con il panorama culturale dell’epoca.

Eventi collaterali

La mostra è accompagnata da un ricco programma di eventi, tra cui incontri, tavole rotonde e proiezioni, che si terranno ogni sabato dall’1 al 22 marzo. Inoltre, grazie alla collaborazione con il “Corriere della Sera”, il festival “Il mese della Poesia” tornerà sulle pagine de “La Lettura” in concomitanza con la Giornata mondiale della poesia del 21 marzo.

Con il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno di Fondazione Cariplo, “Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione” si propone come un evento imprescindibile per chiunque voglia approfondire la figura di un intellettuale visionario, la cui influenza continua a riverberarsi nel panorama culturale contemporaneo.

L’Artista

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Gianni Sassi – (Varese, 8 ottobre 1938 – Milano, 14 marzo 1993) è stato un produttore discografico, imprenditore, pubblicitario, editore e fotografo italiano. Inizia l’attività nel 1963 fondando a Milano, con Sergio Albergoni, l’agenzia di grafica pubblicitaria Studio Al.Sa. Lo studio, con un’intuizione in anticipo sui tempi, riprendeva tecniche e modi dell’avanguardia per trasferirli nel campo della comunicazione commerciale (fece scalpore il manifesto del divano Busnelli con un giovane Franco Battiato). Con Al.Sa. Sassi progetta per il marchio Busnelli Caleidoscopio (1969), semestrale di cultura, design e produzione del mobile e cura per Iris Ceramiche Humus (1971), quadrimestrale di cultura e arte ceramica. In campo discografico l’agenzia crea le copertine di alcuni progetti musicali italiani, come quelle degli Area e i primi album di Franco Battiato – oltre a numerose copertine dell’etichetta discografica Bla Bla e tutte quelle della Cramps. Nel 1967 fonda con Daniela Palazzoli, Gianni Emilio Simonetti e Sergio Albergoni la ED912, casa editrice che pubblica la rivista d’arte, cultura underground e contestazione giovanile Bit. Nel 1971 fonda, in società con Franco Mamone e Sergio Albergoni, l’etichetta discografica indipendente Cramps. Dal 1979 Sassi pubblica, prima come art directore poi come direttore, la rivista Alfabeta: mensile di informazione culturale, che nell’arco di un decennio riunisce un nutrito gruppo di intellettuali (tra cui Nanni Balestrini, Umberto Eco, Gino Di Maggio, Antonio Porta, Paolo Volponi, Maria Corti, Pier Aldo Rovatti, Francesco Leonetti). Al 1982 risale l’inizio della collaborazione di Sassi con l’ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana), e con il tabloid La Gola (di cui fu art director). È stato inoltre organizzatore di numerosi convegni e festival di carattere internazionale, tra i quali Guerra alla Guerra (1982), Polyphonix (1983), Milano Poesia (1984-1992).

La Gallery

Info

Gianni Sassi. Gioia e Rivoluzione
ADI Design Museum, Piazza Compasso d’Oro 1, Milano
(Ingresso da Via Ceresio 7 – Via Bramante 42 – Piazzale Cimitero Monumentale)
Fino al 22 marzo 2025
Informazioni: www.adidesignmuseum.org

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