C’è una teatralità misurata, quasi liturgica, nell’universo fotografico di Erwin Olaf.

Un teatro dell’immagine dove i corpi si fanno simbolo, le ambientazioni diventano scena e la luce diventa drammaturgia. Alla Paci contemporary di Brescia, la mostra In memoriam: Erwin Olaf 1959–2023 celebra la vita e l’opera del fotografo olandese, a un anno dalla sua scomparsa, con una retrospettiva monumentale che attraversa quattro decenni di produzione.
In collaborazione con lo Studio Olaf, guidato da Shirley den Hartog – storica manager e braccio destro dell’artista – e con la Fondazione Erwin Olaf, l’esposizione si configura come un omaggio non solo all’estetica di Olaf, ma anche al suo impegno civile, alla sua visione politica e al suo attivismo per i diritti civili, l’uguaglianza e la libertà d’espressione.
Il percorso espositivo
Ottanta le immagini in mostra, alcune delle quali inedite, che raccontano l’evoluzione del suo linguaggio visivo: dalle provocazioni giovanili della serie Chessmen (1988), che gli valse il titolo di Young European Photographer, fino ai lavori più recenti e intimisti come April Fool e Im Wald (2020). Passando per le celebri serie tematiche che ne hanno definito la poetica: Paradise, Rain, Hope, Grief, Fall, Keyhole, e la trilogia Berlin-Shanghai-Palm Springs. Opere che segnano una transizione da una fotografia visivamente militante, spesso scandalosa e fortemente politicizzata, a una più meditativa e formale, ma non per questo meno incisiva.
Nei suoi set costruiti al dettaglio, ispirati al cinema degli anni Cinquanta e alla pittura fiamminga, Olaf ha saputo coniugare la bellezza della forma con la densità del contenuto. Le sue fotografie sono racconti sospesi, tableaux vivants in cui la composizione visiva convive con l’inquietudine psicologica. I soggetti – spesso ritratti in solitudine, in interni domestici, nell’attimo esatto in cui qualcosa è appena successo o sta per accadere – abitano un tempo indefinito, un’attesa silenziosa e perenne.
Questa mostra non è solo un esercizio retrospettivo, ma un gesto di restituzione: alla figura di Olaf, recentemente celebrato anche dal Rijksmuseum con l’ingresso dell’opera Hope 5 nella Galleria d’Onore, e in attesa della grande antologica prevista allo Stedelijk Museum nel 2025. A rendere ancora più viva la memoria dell’artista, sarà la presenza alla serata inaugurale di Shirley den Hartog, testimone e custode della sua visione.
Il catalogo
A completare il percorso espositivo, il volume monografico pubblicato da Silvana Editoriale nel 2020, a cura di Walter Guadagnini, con un’introduzione dello stesso Olaf: parole e immagini che restituiscono l’ampiezza di un pensiero artistico che ha saputo attraversare i generi, rompere le convenzioni e lasciare un segno indelebile nella fotografia contemporanea.
Le Opere
Info
“IN MEMORIAM: ERWIN OLAF 1959-2023”
Fino al 30.09.2025
PACI CONTEMPORARY GALLERY – BORGO WUHRER
Via Borgo Pietro Wuhrer, 53 – Brescia 25123