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Dual Nature”: la mostra di Antonio Bardino e Francesco De Molfetta alla galleria Area\B di Milano

Dal oggi 18 marzo fino al 15 maggio 2025, la galleria Area\B di Milano ospita la mostra Antonio Bardino e Francesco De Molfetta. Dual Nature, a cura di Giuseppe Frangi.

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Un dialogo a due voci tra pittura e scultura, natura e artificio, realtà e immaginazione, in un percorso che si sviluppa attraverso circa venti opere inedite di recente produzione. Un’indagine visiva che esplora la “doppia natura” della rappresentazione, tra fedeltà al reale e tensione verso una dimensione trasfigurata.

La natura tra iperrealismo e artificio

Le grandi tele di Antonio Bardino propongono una natura che si impone allo sguardo con una forza quasi iperrealista, ma al contempo si lascia contaminare da un’estetica che ne amplifica l’impatto visivo. Foglie di agave in close-up invadono la superficie pittorica fino a spezzarne i confini, come nell’opera Resistenze (2024), in cui l’artista esaspera le forme naturali fino a renderle quasi aliene. La pittura diventa quindi un atto di riscrittura della realtà, una messa in scena in cui il soggetto naturale si fa paradossalmente antinaturalistico.

L’ibridazione della ceramica

Di contro, le sculture di Francesco De Molfetta attingono a un universo immaginifico e ludico, in cui il naturalismo è solo un pretesto per innescare un gioco di percezioni. Le sue opere, pur ancorate alla tradizione della ceramica, si spingono verso una dimensione fantastica, in cui il confine tra animato e inanimato si dissolve. Puffany & Co, ad esempio, trasforma una zolla d’erba smaltata in un palcoscenico surreale, dove figure ispirate all’iconografia pop si caricano di una vena ironica e perturbante. Qui, la materia si fa veicolo di un’ironia tagliente che sovverte il concetto stesso di scultura, portandolo verso una dimensione narrativa e sensoriale.

Un confronto tra segno pittorico e plastico

Ciò che accomuna i due artisti, al di là della differenza linguistica, è la precisione del segno. Bardino e De Molfetta costruiscono immagini e forme che catturano lo sguardo con una forza evocativa immediata, instaurando con l’osservatore un rapporto di attrazione e straniamento. Il segno pittorico di Bardino e quello plastico di De Molfetta diventano strumenti di una riflessione più ampia sul concetto stesso di rappresentazione e sulla possibilità dell’arte di reinventare la realtà.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Vanillaedizioni, con un testo critico di Giuseppe Frangi, che approfondisce il dialogo tra le due ricerche artistiche e le implicazioni estetiche di questa peculiare “doppia natura”.

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Gli Artisti

Antonio Bardino è nato ad Alghero (SS) nel 1973.
Si è formato all’Istituto d’Arte di F. Costantino di Alghero e successivamente all’Accademia di Belle Arti M. Sironi di Sassari, nella Scuola di Decorazione.
Durante gli ultimi anni da studente, ha frequentato l’artista Enrico Baj, nel suo studio a Vergiate (VA) e in occasione delle sue mostre. La frequentazione e l’amicizia con il maestro, durata fino alla sua scomparsa nel 2003, è suggellata dall’”Imperatore ananlogico” con il battesimo patafisico del 16 novembre 1986. Gli anni successivi sono caratterizzati dalla sperimentazione, la specializzazione in mosaico, lo studio di nuove tecnologie legate alla stampa digitale e alla grafica. Nel 2020 lascia la sua città natale, Alghero, questo distacco segna un solco anche nella ricerca pittorica. Inizia l’indagine degli interni contemporanei fino alla serie “paesaggi laterali”, dove la natura sembra volersi riappropriare degli spazi precedentemente negati. Nei recenti lavori, le piante sono l’emblema di una visione domestica che sfugge al controllo. Antonio Bardino è stato finalista del Premio Lissone, Premio Pagine Bianche d’autore, Premio Rugabella, Premio Celeste, Premio Combat, ManinFesto. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, attualmente, vive e lavora a Udine.

Francesco De Molfetta, il “DEMO”, vive e lavora a Milano. Il suo lavoro, scoperto dal famoso gallerista dell’Arte Povera Franco Toselli, è stato esposto in Italia e all’estero in tutte le principali fiere d’arte a partire dal 2000. Ha esposto in Europa e nel mondo in musei e gallerie private. Nel dicembre 2013 è stato invitato al Museo L.A. MOCA in una mostra sulla scena artistica New Pop e Surrealista. Nel 2010 l’esplosione è con la sua enorme provocazione alla Biennale d’Arte Sacra con la scultura di “Lourdes Vuitton” (La Madonna che indossa un abito Louis Vuitton). Ha collaborato con marchi come Nike, Henry Cotton’s, Fender chitarre e Lamborghini. Ha scritto e diretto quattro cortometraggi, uno dei quali ha vinto il primo premio Ambrogino d’Oro come opera migliore sulla città di Milano. Nel 2004 espone a Tokyo presso la Tokyo Koyama gallery, collabora con la YANG gallery in China, nel 2009 si trasferisce a Los Angeles dove vivrà per un periodo collaborando con TAG gallery e Copronason fine Art di Santa Monica; nel 2010 la prima sala museale a Vitoria nei paesi Baschi, nel 2012 alla Biennale di Tolentino curata da Luca Beatrice, nel 2017 una sala personale presso il Museo della Triennale di Milano, del 2024 la mostra SalvArti presso Palazzo Reale di Milano. Insegna Estetica dell’Arte contemporanea presso la società Umanitaria di Milano.

La Gallery

Info

ANTONIO BARDINO E FRANCESCO DE MOLFETTA.
DUAL NATURE
a cura di Giuseppe Frangi
18 marzo – 15 maggio 2025
galleria Area\B – Via Passo Buole, 3, 20135 – Milano
www.areab.org

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