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CHRISTIAN FOGAROLLI DECADE alla Galleria Civica di Trento

La Galleria Civica di Trento prosegue l’indagine sul contemporaneo con la prima personale di Christian Fogarolli in un museo pubblico italiano.

Realizzate nell’arco di dieci anni le opere indagano il tema fondante nella ricerca dell’artista: il confine tra normalità e devianza. Raffinato, puntuale e nitido il lavoro di Fogarolli è una riflessione delicata e rispettosa sulla malattia e sull’emarginazione in una società escludente.

Attraverso trenta opere tra cui diversi inediti e installazioni site-specific, Decade presenta il percorso di ricerca del trentino Christian Fogarolli.
In mostra i lavori prodotti nei primi dieci anni di carriera “matura” dell’artista, una carriera il cui avvio coincide anche con la prima presenza al Mart di Rovereto. Nel 2013 Fogarolli fu invitato dall’allora direttrice Cristiana Collu a esporre all’interno della monumentale mostra La magnifica ossessione. In seguito le sue opere furono inserite nella collettiva Ex Post (2018) della Galleria Civica di Trento che accompagna la pubblicazione delle monografie ADAC destinate agli artisti contemporanei trentini con curriculum internazionale.
Decade rappresenta quindi l’ultima tappa di un sodalizio che ha accompagnato la crescita professionale dell’artista, confermando l’impegno del Mart nella promozione del contemporaneo, nell’attenzione ai talenti emergenti e nello sviluppo culturale del territorio, in particolare attraverso i programmi della Galleria Civica e dell’ADAC, l’archivio vivo di cui è responsabile Gabriele Lorenzoni, curatore di questa mostra.

Decade

Alla Galleria Civica il percorso si apre con Leaven, un’opera del 2015 in cui l’artista raccoglie tutti volumi dei Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, i manuali scientifici che classificano i “disordini mentali”.
Simbolicamente, l’intero lavoro di Christian Fogarolli pare muovere da qui per indagare con il linguaggio dell’arte contemporanea il tema della devianza: dalla pratica della categorizzazione scientifica e statistica, alle prassi di esclusione e marginalizzazione, con particolare attenzione a fatti storici del XX secolo e alle ricerche scientifiche, passando per gli archivi, gli istituti manicomiali, i centri di studio, l’applicazione di nuove tecnologie.

Con scrupoloso rispetto, Fogarolli focalizza la sua indagine su ciò che è difforme, eccedente rispetto alla norma sociale.
Che cosa significano normalità e anormalità? Come nell’ultimo secolo la società ha scelto di trattare le differenze? Chi definisce la devianza, sia dal punto di vista medico, sia dal punto di vista giuridico e come questi concetti influenzano il pensiero comune?

Dalla forte componente politica, il lavoro di Fogarolli si nutre di un’incessante studio tanto negli archivi e nei luoghi della memoria, quanto nei più moderni centri della ricerca scientifica e medica. Nozioni, storie, dati, analisi costituiscono la base di partenza per opere realizzate con diversi media, tradizionali o contemporanei: fotografia, disegno, video, installazione, scultura. La poetica di Fogarolli segue una linea che si serve di concetti, prima che di materia.

Tra gli altri, trovano collocazione negli spazi della Galleria Civica, tre lavori fondamentali nella produzione dell’artista.

Pneuma

Realizzato a partire dal 2019 nell’ambito del Premio Italian Council, per la promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) grazie al supporto e alla collaborazione di STATE Experience Science di Berlino; MARe Museum di Bucarest; Löwenbräukunst di Zurigo e MAMbo di Bologna, il lavoro è stato reso possibile dal coinvolgimento di personale medico o sanitario e di pazienti di istituti psichiatrici, centri di ricerca e centri di cura siti in diversi paesi europei.
Presentato negli anni in forme diverse, Pneuma nell’installazione site-specific alla Galleria Civica si compone di un video, in collezione al MAMbo, un gruppo di vetri soffiati, realizzati nelle fornaci di Murano, e alcune stampe digitali, realizzate in collaborazione con il CIMeC – Centro Interdipartimentale Mente/Cervello di Rovereto.

Krajany

(dal testo in catalogo del curatore Gabriele Lorenzoni) “da Pergine Valsugana a Praga, sulle orme di 48 degenti che nel 1916, nel corso della prima guerra mondiale, furono trasferiti presso il manicomio di Praga affinché la struttura di Pergine, vicina alla linea dei combattimenti, potesse essere ridestinata a ospedale militare. Queste 48 vite furono spezzate entro pochi mesi dall’arrivo in Repubblica Ceca a causa di malattie infettive e malnutrizione. Sepolti nelle fosse comuni del cimitero di Bohnice, di loro si perse memoria fino agli anni Trenta, quando la città di Praga pietosamente pose due lapidi a memoria della loro sorte sulla facciata della chiesa cimiteriale, che in pochi decenni fu ridotta a rovine. […] Fogarolli ricostruisce le tappe della vicenda fino a giungere all’obiettivo finale: la restituzione della loro identità. Dopo un secolo i 48 smettono di essere un numero, tornano alla dignità identitaria minima garantita dall’indicazione di un nome e un cognome”. Grazie a una collaborazione con il Cimitero Monumentale di Trento, sono state prodotte due lapidi che riportano il testo delle lastre originali poste nel 1932 sulla chiesa cimiteriale. In lingua italiana e in lingua ceca, dopo la mostra le lapidi verranno solennemente posate presso i monumenti che ricordano i caduti, sia civili sia militari, delle due guerre mondiali. In mostra le lapidi sono accompagnate da un video.

Correction

La mostra raggiunge il proprio acme nell’installazione ambientale Correction (2023), lavoro site-specific che si sviluppa nelle ultime tre sale del piano interrato della Galleria. In ogni ambiente l’artista colloca una scultura in vetro dalle fattezze arboree. La crescita della pianta è anomala, deforme, come spesso avviene in natura. Metallo e cemento imbrigliano le tre fragili piante di vetro: l’impresa di raddrizzare un oggetto tanto fragile pare assurda, inutilmente rischiosa, destinata al fallimento.
Spiega l’artista: “La crescita deve essere accompagnata, portata sulla giusta e retta via, il supporto in ferro rappresenta la regola, un intervento esterno. L’ispirazione proviene dall’iconologia in riferimento alla disciplina ortopedica, è una metafora di come la società contemporanea cerca di portare il comportamento individuale e collettivo verso determinati canali di azione, attraverso tecnologia e scienza, in modo da renderlo uniforme, prevedibile e di conseguenza controllabile, direzionato verso un concetto di utilità e produttività. Ogni comportamento deviato o anomalo va rettificato, corretto, portato a una presunta normalità”.

La mostra Decade si avvale di un catalogo di prossima pubblicazione con contributi scientifici di Elisabetta Barisoni, responsabile di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Fondazione Musei Civici di Venezia, Denis Isaia, curatore Mart, Angel Moya Garcia, direttore per le Arti Visive di Tenuta dello Scompiglio, Lucca, Pier Paolo Pancotto, curatore programma progetti speciali, Académie de France, Villa Medici, Roma, Eugenio Viola, Chief Curator, Museo d’Arte Moderna di Bogotà, Colombia, e delle curatrici indipendenti Giulia Busetti e Lucrezia Longobardi.

L’ARTISTA

Christian Fogarolli (Trento, 1983) Proveniente da un percorso formativo non ortodosso, Fogarolli si laurea in archeologia e in storia dell’arte, per poi specializzarsi in diagnostica e restauro delle opere d’arte. Dal 2011 si dedica a studi e ricerche di pratiche artistiche, filosofiche e storiche.
I suoi lavori sono stati esposti in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero (Roma, Venezia, Torino, Bologna, Berlino, Parigi, Madrid, Barcellona, Amsterdam, Mosca, Bucarest, Glasgow, Bruxelles, Zurigo, Vienna). Ha partecipato a dOCUMENTA 13 e alla quinta Biennale internazionale di Mosca. Ha ricevuto premi per la ricerca artistica presso il College of Physicians and Mütter Museum di Philadelphia (2018); Futura center for contemporary art a Praga (2018); Premio Italian Council per la promozione dell’arte italiana nel mondo dal Ministero della Cultura a Roma (2019); Boghossian Foundation Villa Empain a Bruxelles (2023).
Christian Fogarolli ha esposto al Mart di Rovereto nel 2013 e alla Galleria Civica di Trento nel 2014 e nel 2018. L’opera Mugshot II – Lunatic del 2012 è recentemente entrata a far parte delle collezioni museali.

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INFO

CHRISTIAN FOGAROLLI
DECADE
Galleria Civica, 1 aprile − 4 giugno 2023

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