Installation view Skygolpe Blackout 2025 (

BLACKOUT di Skygolpe: arte pubblica, AI e provocazione urbana a Milano

Fino al 1° giugno 2025, sei maxi billboard sparsi per la città diventano dispositivi di disturbo percettivo: il progetto pubblico BLACKOUT, ideato dall’artista digitale Skygolpe (alias Mattia Sommovigo), invade lo spazio urbano con immagini generate dall’intelligenza artificiale e slogan enigmatici.

Frasi come “INGOIA IL PROGRESSO” o “LE MACCHINE SONO FEDELI” compaiono su Viale Sarca, Via Bodio, Piazzale Istria e altri punti strategici, trasformando il tessuto visivo della città in un teatro dell’ambiguità.

Installation view Skygolpe Blackout 2025

Il linguaggio come attrito

BLACKOUT utilizza i codici della pubblicità per rovesciarne i meccanismi. I billboard non promuovono un prodotto, ma un’inquietudine. Gli slogan non offrono risposte, ma affermazioni destabilizzanti che generano interrogativi. La maieutica socratica viene qui invertita: non è la domanda a smuovere il pensiero, ma l’enunciato, affilato come un paradosso. L’intervento si inscrive nella scia delle sperimentazioni linguistiche di artisti come Jenny Holzer, Barbara Kruger e Lawrence Weiner, ma se ne distacca per l’innesto di una riflessione post-umana sull’autorialità e l’intelligenza artificiale.

Arte senza artisti?

Le immagini di BLACKOUT sono il frutto di una co-creazione tra Skygolpe e un’intelligenza artificiale autonoma. Ne nasce una visualità ibrida, straniante, che rende incerto il confine tra opera e generazione automatica. La frase “ARTE SENZA ARTISTI” riassume il cortocircuito concettuale del progetto, che interroga la centralità dell’autore nell’era algoritmica e il ruolo dell’umano nella produzione di senso.

Il pensiero filosofico attraversa l’intera operazione. Skygolpe riprende l’intuizione di Martin Heidegger secondo cui la tecnica, più che uno strumento neutro, è un modo di svelare (e nascondere) il mondo. Allo stesso modo, Emanuele Severino – con Tecnica e destino – è una presenza sotterranea: la tecnologia come forza ambivalente, capace di emancipare ma anche di svuotare. In BLACKOUT, questo doppio fondo si manifesta in ogni messaggio: affermazioni che, invece di affermare, insinuano dubbi.

Un progetto in espansione

Milano, epicentro della comunicazione visiva italiana, è la prima tappa di un progetto che si espanderà in altri contesti urbani, in Italia e all’estero. BLACKOUT si pone come esperimento aperto, destinato a modificarsi e adattarsi in relazione ai luoghi in cui si manifesta. L’obiettivo non è offrire una verità, ma aprire uno spazio critico nello sguardo quotidiano, innescare brevi crisi interpretative, piccoli blackout della percezione.

Installation view Skygolpe Blackout 2025

Info

BLACKOUT di Skygolpe
Milano | Via G. B. Grassi, Piazzale Istria 2, Via Rogoredo, Viale Sarca (fronte C.C. Sarca), Via Bodio, Via Canonica
Fino al 1° giugno 2025


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