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“clinamen” di Céleste Boursier-Mougenot: alla Bourse de Commerce – Pinault Collection di Parigi

La Bourse de Commerce – Pinault Collection di Parigi si tinge dei colori dell’estate con clinamen, installazione acquatica e musicale firmata da Céleste Boursier-Mougenot.

Céleste Boursier-Mougenot, clinamen (v.9), 2023, “UrbanScape: Connectivity and Coexistence”, exhibition by NIA Séoul,
ACC Creation Space 2, Asia Culture Center, Gwangju, South Korea. © Céleste Boursier-Mougenot, ADAGP, Paris 2025, ACC photo by Design IAM. Courtesy of the artist, Paula Cooper Gallery (New York), Galerie Xippas (Paris), Galerie Mario Mazzoli (Berlin).

Questo progetto immersivo trasforma la Rotonda in uno spazio di rêverie, dove una vasca di 18 metri di diametro, colma d’acqua, riflette il cielo che si intravede attraverso la cupola del museo. Sulla superficie azzurra galleggiano ciotole in ceramica bianca che, spinte da una lieve corrente, generano suoni melodiosi e incantatori. Queste vibrazioni acustiche, libere da qualsiasi intervento umano, costituiscono il cuore pulsante dell’opera: una sinfonia del presente, in costante evoluzione al ritmo di onde invisibili.

Quest’opera si inserisce in una tradizione in cui il suono diventa materia viva, emancipata dai vincoli della musica codificata, e in cui il visitatore è invitato a partecipare attivamente all’esperienza. Il titolo clinamen proviene dalla fisica epicurea e allude alla deviazione casuale degli atomi, concetto che risuona con la natura mutevole e imprevedibile dell’installazione. Ogni momento nella vita dell’opera è irripetibile, offrendo un’esperienza sensoriale e temporale in costante rinnovamento.

Boursier-Mougenot pone il visitatore di fronte all’immensità di un istante in cui il tempo pare sospeso. Il suo lavoro esplora il confine tra arte e quotidianità, attraverso oggetti reimpiegati — come queste ciotole — trasformati in strumenti sofisticati capaci di produrre suoni senza alcun intervento umano.

La Bourse de Commerce si trasforma così in uno spazio d’ascolto e sogno, dove ciascuno è invitato a esplorare il proprio rapporto con il tempo e il suono. Con questa installazione, l’artista attiva un dialogo sottile tra materia, architettura e presenza umana, dando vita a un ambiente in cui l’arte è al tempo stesso esperienza individuale e collettiva.

Le vibrazioni concentriche su questa distesa azzurra evocano il desiderio di cogliere l’infinito nello spazio racchiuso della tela, un’aspirazione condivisa da Miró nella sua trilogia blu, da Rothko nel silenzio delle sue velature atmosferiche, e da Monet quando conferisce a un frammento di stagno punteggiato di ninfee bianche un senso di infinito. Ma l’opera di Céleste Boursier-Mougenot non formalizza un’intenzione pittorica preesistente. È piuttosto l’esito di un processo compositivo che da solo genera la forma. Conosciamo il suo interesse per i materiali che riorganizza per liberare gli oggetti dalla loro funzione d’origine. Il suo approccio si lega all’estetica del détournement ereditata dal Dada e dal Fluxus, che egli rinnova. Attinge anche all’etica del do-it-yourself che attraversa tutta la scena musicale newyorkese, dal punk alla sperimentazione. Fin dagli anni ’80 ha messo in discussione l’eredità della musica post-seriale che aveva studiato.”
— Emma Lavigne, curatrice della mostra, Direttrice generale e capo curatrice della Pinault Collection.

La Gallery

L’artista

Nato a Nizza nel 1961, Céleste Boursier-Mougenot vive e lavora a Sète.
Da oltre trent’anni espone le sue opere in spazi d’arte contemporanea, in Francia e all’estero, ma il suo lavoro va anzitutto considerato come quello di un musicista.

Dopo essere stato compositore per la compagnia teatrale Side One—Posthume Théâtre dell’autore e regista Pascal Rambert, tra il 1985 e il 1994, Boursier-Mougenot ha iniziato a dare forma autonoma alla propria musica attraverso installazioni. Partendo dalle situazioni e dagli oggetti più diversi — di cui estrae il potenziale sonoro — ha sviluppato sistemi che ampliano la nozione di partitura musicale fino a configurazioni eterodosse dei materiali e dei media utilizzati per generare, spesso dal vivo, forme sonore che l’artista definisce “vive”.

Ogni sistema, concepito in risonanza con le caratteristiche architettoniche e ambientali dello spazio espositivo, diventa così la cornice ideale per un’esperienza d’ascolto che si rivela allo spettatore attraverso il processo stesso della produzione musicale.

Céleste Boursier-Mougenot ha rappresentato la Francia alla 56ª Biennale di Venezia nel 2015. È rappresentato dalla Paula Cooper Gallery di New York, dalla Galerie Xippas (con sedi a Parigi, Ginevra, Montevideo e Atene) e dalla Galleria Mario Mazzoli (Berlino e Modena).

Tra le sue mostre principali: la Pinacoteca di San Paolo nel 2009, il Barbican Centre di Londra nel 2010, la National Gallery of Victoria a Melbourne nel 2013, il Palais de Tokyo e il Centre Pompidou-Metz nel 2015, il SFMoMA di San Francisco nel 2017, la HAB Galerie per Le Voyage à Nantes nel 2018, l’apertura dell’Arter Museum della Fondazione Vehbi Koç a Istanbul nel 2019, e quella del nuovo museo della Central Academy of Fine Arts a Langfang, in Cina, nel 2021.

INFO

clinamen
Céleste Boursier-Mougenot
Fino al 21 settembre
Bourse de Commerce – Pinault Collection
2 rue de Viarmes, 75001 – Paris

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