Francesco Jodice – Racconti di boschi, di fabbriche e di persone alla Fondazione Zegna a Biella

Fondazione Zegna inaugura un nuovo capitolo della ricerca tra arte e natura con Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, progetto espositivo inedito concepito dall’artista Francesco Jodice (Napoli, 1967) in collaborazione con Sara Gentile e con la curatela di Ilaria Bonacossa.

Francesco Jodice, Racconti di boschi, di fabbriche e di persone, #002, 2025

Fino a domenica 16 novembre 2025, gli spazi di Casa Zegna a Trivero Valdilana (Biella) accolgono un racconto visivo che intreccia fabbrica, comunità e natura, in armonia con i temi che si inscrivono nella linea di azione della Fondazione. Ne esita una lettura sensibile e profonda del territorio che ospita la Fondazione Zegna, attraverso lo sguardo di un grande interprete dell’evoluzione del paesaggio sociale contemporaneo, che da sempre conduce una ricerca intorno ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. Un corpus di opere in cui il rapporto tra il luogo, la sua vita produttiva, il contesto naturale e i suoi abitanti offre uno spaccato poetico e puntuale di una realtà unica.

Il racconto

Il progetto che Francesco Jodice, in collaborazione con Sara Gentile, ha concepito per la prossima stagione espositiva della Fondazione, si sviluppa attraverso tre serie fotografiche indipendenti, ma al contempo indissolubilmente legate, ciascuna delle quali dedicata a una delle anime di Oasi Zegna:
• la fabbrica, con uno sguardo dall’interno sul Lanificio Zegna che esita in opere che raccontano la quotidianità della produzione e la relazione tra le persone e il loro lavoro. È la “trama del reale” – come la definisce Jodice – che si snoda intorno a un luogo ancorato alla tradizione ma al contempo capace di trasformazioni continue;
• la comunità, dove l’indagine sulla memoria collettiva si esplicita attraverso i Ritratti di classe ispirati alle storiche fotografie di classe di fine anno che riflettono il passaggio generazionale e il legame tra passato, presente e futuro. Un archivio personale e sociale che agisce come un’archeologia visiva per il futuro, dando un volto alla generazione che erediterà e farà propri i paesaggi naturali e sociali;
• la natura, serie di immagini volte a catturare la maestosità dell’Oasi Zegna, restituendo l’essenza di un paesaggio sospeso nel tempo, in cui la natura si manifesta nella sua forma più pura e ancestrale.

I tre racconti e i paesaggi culturali che descrivono sono intimamente intrecciati tra loro: la trama che ne emerge è parte integrante dell’identità di questo territorio”, spiega Francesco Jodice.

Le immagini di Francesco Jodice catturano, spesso con sguardo frontale a volte ravvicinato altre distante, un mondo di forme e linee naturali e artificiali, che con la loro schiettezza rinnovano lo stupore verso ciò che è già noto.

Il progetto di Francesco Jodice si colloca a quasi 20 anni dal lavoro che Mimmo Jodice ha condotto (nel 2008) sul medesimo territorio, per ritrarre i paesaggi dell’Oasi e gli interni del Lanificio Ermenegildo Zegna. Si realizza così un dispositivo narrativo che di nuovo restituisce essenza e identità del luogo: due sguardi diversi che attraversano lo stesso territorio, un luogo che, come loro, esiste nella continuità, come senso di naturale evoluzione.

La committenza artistica si innerva nel luogo come un filo nella trama di un tessuto prezioso: tiene insieme le generazioni, le visioni, le trasformazioni. È questo legame, fra padre e figlio, fra memoria e progetto, a diventare cifra identitaria del territorio, in una narrazione potenzialmente senza fine.

Un dialogo tra memoria e futuro

L’esposizione trasforma gli spazi di Casa Zegna in un ambiente vivo, un luogo di riflessione in cui la fotografia diventa strumento per esplorare identità, radici e cambiamento. Per coinvolgere attivamente le nuove generazioni, Casa Zegna organizza un ciclo di workshop per gli studenti delle scuole del territorio, creando un ponte tra passato e futuro e offrendo ai più giovani l’opportunità di rileggere e reinterpretare il paesaggio e i valori della comunità in cui vivono.

Un percorso tra arte, natura e scienza

Racconti di boschi, di fabbriche e di persone si inserisce nel più ampio programma di Fondazione Zegna dedicato alla relazione tra natura, arte e scienza, avviato nel 2020 con il progetto di rinnovo boschivo Zegna Forest. L’iniziativa, che prevede un piano decennale di rigenerazione ambientale, ha visto il coinvolgimento di diversi artisti, chiamati a interpretare il paesaggio e le sue trasformazioni (Laura Pugno, 2021; Emilio Vavarella, 2022; Roberto Coda Zabetta, 2023; Rebecca Moccia, 2024).

L’artista

Francesco Jodice (Napoli 1967) vive e lavora a Milano. Nel 1995, dopo la laurea in architettura, si dedica alle prime ricerche artistiche utilizzando i media della fotografia e del video. Nel 1999 partecipa alla costituzione del collettivo Multiplicity. Tra il 1996 e il 2004, il rapporto tra i grandi paesaggi urbani e le comunità è al centro della sua ricerca, come testimoniano i progetti What We WantThe Secret Traces The Morocco Affair. In seguito, l’attenzione di Jodice si rivolge alle diverse culture antropologiche in relazione ai nuovi fenomeni di megapolitismo. A questo periodo appartengono Hikikomori, Ritratti di classe e la trilogia di film Citytellers. Dal 2008 la geopolitica è al centro delle ricerche dell’artista. L’analisi della crisi del sistema Occidente porta alla realizzazione di film, installazioni e progetti fotografici quali AtlanteAmerican RecordingsRivoluzioni e il più recente West. Jodice intende la pratica dell’arte come una poetica civile, i suoi processi artistici promuovono forme e modelli di partecipazione del pubblico. Esempi di questa attività sono presenti nei progetti La notte del drive-inMilano sparaBabel Scenario. Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha partecipato a esposizioni collettive quali documenta Kassel, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la biennale di Liverpool, e la Biennale di Yinchuan. Ha esposto al Castello di Rivoli (Rivoli, Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid). Tra i suoi progetti principali l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo: Citytellers. I suoi lavori più recenti – AtlanteAmerican RecordingsRivoluzioni West – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente. Nel 2022, con il supporto dell’Italian Council, conclude il progetto West, una ricerca decennale sull’immaginario che la storia americana ha generato e diffuso in tutto il mondo e sulle ragioni del collasso di questo impero attraverso l’investigazione della sua simbologia. Le sue opere sono parte di numerose collezioni pubbliche italiane ed internazionali.

Exhibition View

Info

Racconti di boschi, di fabbriche e di persone
 Il progetto di Francesco Jodice per Casa Zegna
In collaborazione con Sara Gentile
A cura di Ilaria Bonacossa
 Casa Zegna, Trivero Valdilana (Biella) | Via Marconi, 23
Fino al 16 novembre 2025

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