Fino al 24 maggio 2025, BUILDING TERZO PIANO di Milano accoglie Unlocked area, mostra personale dell’artista Sergio Limonta che presenta una selezione di sei opere, tra produzioni site-specific e lavori inediti concepiti appositamente per questa sede.

Il progetto, accompagnato da un testo critico di Alessandro Rabottini, si configura come un’esplorazione profonda delle relazioni fra materia, spazio e luce, in un dialogo che si sviluppa e si stratifica nel complesso ambiente espositivo.
La ricerca di Limonta si fonda su una visione poetica fortemente radicata nell’osservazione del paesaggio industriale contemporaneo: vaste architetture, piazzali desertificati, quartieri abbandonati al silenzio scandito da orari definiti. L’artista descrive questo scenario come un “ambiente”, inteso tanto nello spazio fisico quanto in quello mentale, dove lo sguardo si posa con attenzione sull’estetica dei materiali di scarto, sulla traccia lasciata dal lavoro umano e sul potenziale di una trasformazione radicale.
Le opere di Limonta emergono come sintesi di materiali accumulati e rigenerati, in cui ferro zincato, tubi fluorescenti e luci LED diventano strumenti per tradurre questa visione. Non si tratta soltanto di un recupero formale, bensì di un atto di risignificazione, che offre nuova dignità a ciò che è stato scartato e che, attraverso l’arte, si trasfigura in presenza potente e vibrante.
L’allestimento
L’allestimento di Unlocked area riflette questa dialettica tra materia e spazio, esprimendosi attraverso un equilibrio instabile che si gioca su diverse scale e dimensioni. Non è solo la volumetria fisica delle opere a definire il loro impatto, ma anche la qualità dell’“ingombro” visivo e luminoso, elemento che Limonta maneggia con grande consapevolezza per modulare la percezione dello spettatore.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si apre con Graffiti (2025), imponente intervento ambientale che dialoga direttamente con l’architettura di BUILDING TERZO PIANO. Gli scaffali metallici dipinti che compongono l’opera incorniciano e plasmano lo spazio, configurandosi come un elemento di contesto e di confine allo stesso tempo. Questo lavoro evidenzia la capacità di Limonta di trasformare la struttura architettonica in un dispositivo narrativo e percettivo.
Al centro dello spazio si staglia Love is in the air (2023), composizione di luci tubolari e cavalletti metallici che, nella loro semplicità combinatoria, stabiliscono una relazione mutevole con l’ambiente circostante. L’opera si fa così simbolo di un equilibrio instabile e precario, una presenza delicata ma incisiva che si confronta con il rigore industriale dello spazio.
Le installazioni Toro e Power of the East (2025), realizzate nell’ambito di una serie sviluppata a partire dal 2021, si distinguono per le robuste cornici metalliche progettate specificamente e per la luce fredda dei neon. Questi elementi, evidenziando la natura industriale e meccanica del manufatto, amplificano la sensazione di un mondo sospeso tra funzionalità e astrazione, tra forza materiale e fragile illuminazione.
La mostra si completa con due collages costituiti da tavole preparatorie, progetti e materiale di studio che permettono di entrare nel processo creativo di Limonta, offrendo una visione più intima e approfondita del suo lavoro.
Unlocked area si configura dunque come un’occasione preziosa per riflettere sul paesaggio industriale e sulle potenzialità trasformative dell’arte contemporanea, che con delicatezza e rigore si muove tra memoria, materia e luce, rivelando nuovi modi di abitare e leggere lo spazio.
L’artista
Sergio Limonta è nato a Lecco nel 1972, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi sul pittore cinese Hsiao Chin. Vive tra Lecco e Milano.
Si dedica ad un lavoro scultoreo basato su materiali di recupero, comunque adottati fuori dai canoni artistici tradizionali, e spesso pensati e realizzati in funzione dello spazio espositivo. Il suo lavoro riflette gli etimi di una ricerca sempre orientata alla sperimentazione, all’idea come fulcro attorno alla quale si sviluppa la costruzione dell’opera. Ha posto la sua attenzione sul rapporto tra l’architettura e l’uomo, la letteratura e la definizione dei significanti, i comportamenti umani rispetto all’ambiente. Ha realizzato macchine sonore basate sulle cacofonie, gli accidenti sonori e le contaminazioni di genere, rielaborato istanze riprese dalla storia dell’arte. Ha assunto la luce come elemento primario, impiegata nelle sue sculture ed istallazioni con funzione strutturale superandone l’aspetto illuminotecnico.
Ha esposto in mostre personali e collettive in varie istituzioni pubbliche e private e spazi di ricerca per l’Arte, tra le quali ricordiamo, tra le gallerie: la Galleria AMT a Milano nel 2008, la Galleria Neon a Bologna nel 2009, la Galleria amt|project a Bratislava nel 2014, la Galleria Mazzoleni a Torino nel 2018 e a Londra nel 2019, la Galleria BUILDING a Milano nel 2022 e nel 2025. Ha realizzato progetti per spazi di ricerca per l’Arte tra i quali: la Fondazione Capri a Capri nel 2012, Riss(e) a Varese nel 2016, MARS a Milano nel 2017, la Fondazione Zimei a Montesilvano nel 2016 e nel 2019, The Open Box a Milano nel 2020, l’Archivio Vincenzo Agnetti a Milano nel 2022, la Casa degli Artisti sempre a Milano nel 2023. Nel 2020 ha realizzato tre grandi sculture per il giardino del chiostro del Museo Novecento a Firenze con la mostra Il massimo col minimo nell’ambito del progetto Grafts. Tra i musei ricordiamo anche la Galleria Comunale di Monfalcone e il Museo Macro di Roma nel 2004, la Triennale di Milano nel 2009, il Museo MAGA di Gallarate nel 2011, 2013 e 2016, il museo MAMBO di Bologna.
Exhibition View
Info
Unlocked area
Sergio Limonta
Fino al 24 maggio 2025
BUILDING TERZO PIANO
via Monte di Pietà 23, 20121 Milano
www.building-gallery.com