La Fondazione Luigi Rovati ospita Lakapoliesis, il nuovo progetto di Matteo Cibic (1983).

Dal 26 marzo al 13 aprile, il Padiglione dโarte e il giardino della fondazione diventano teatro di unโesplorazione innovativa sulle capacitร cognitive e percettive del mondo vegetale. Con un linguaggio sperimentale e una poetica che intreccia scienza, design e arte, Cibic ridefinisce il nostro rapporto con la natura, sovvertendo la tradizionale visione antropocentrica.
Un nuovo paradigma tra natura e percezione
Lakapoliesis (2024) non รจ una semplice mostra, ma unโindagine concettuale che sfida la consueta dicotomia tra uomo e natura. Ispirandosi alle mappe illustrate di Alexander Humboldt e agli studi di Jagadish Chandra Bose e Monica Gagliano, Cibic realizza una cartografia cromatica tridimensionale in cui le emozioni delle piante prendono forma attraverso installazioni visionarie. Qui il mondo vegetale non รจ piรน passivo e silente, ma dotato di una propria sensibilitร e capacitร di espressione, un nuovo linguaggio che si manifesta attraverso opere multisensoriali.
Le opere esposte: una nomenclatura vegetale reinventata
Al centro della mostra, le opere esposte si configurano come sculture in legno, alluminio riciclato, polvere di marmo e lana annodata, materiali scelti per evocare una sintesi tra il naturale e lโartificiale. Questi lavori danno vita a una nomenclatura vegetale alternativa, in cui ogni elemento sembra comunicare unโemozione o uno stato dโanimo. La ricerca di Cibic porta a immaginare un futuro in cui le piante non sono piรน solo oggetti di contemplazione o risorse da sfruttare, ma entitร autonome, capaci di interagire con lโuomo e con lโambiente.
Lโapproccio curatoriale e il dialogo con lo spazio
Il percorso espositivo si articola tra il Padiglione dโarte e il giardino della Fondazione Luigi Rovati, creando un dialogo fluido tra interno ed esterno. Due sculture di grande formato in alluminio riciclato, realizzate con il supporto di CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), si impongono nel giardino come monumenti allโimmortalitร della materia, capaci di rinascere sotto infinite forme. Il Padiglione dโarte, invece, ospita non solo le nuove opere di Lakapoliesis, ma anche un estratto di Dermapoliesis (2017), un precedente progetto dellโartista che immaginava un mondo in cui le piante potessero generare profumi e prodotti giร processati. Lโaccostamento tra le due ricerche evidenzia lโevoluzione della visione di Cibic: dal concetto di vegetazione come strumento produttivo per lโuomo a quello di una natura indipendente, dotata di unโesistenza autonoma e sfuggente.
Una nuova sensibilitร vegetale
Con Lakapoliesis, Matteo Cibic non si limita a esplorare il rapporto tra uomo e natura, ma ne ribalta le coordinate, dando vita a unโiconografia inedita del mondo vegetale. La mostra, con il suo intreccio di scienza, estetica e filosofia, invita lo spettatore a rivedere il proprio ruolo allโinterno dellโecosistema, ponendo la natura non piรน come sfondo, ma come protagonista attiva della nostra esperienza sensoriale e intellettuale.
L’artista

Matteo Cibic (Parma, 1983) รจ un artista transmediale che usa la propria arte per esplorare il mondo e
immaginare futuri utopici. Il lavoro di Cibic รจ radicato nel fenomeno della pareidolia, ovvero la tendenza
a percepire volti o emozioni in oggetti inanimati. Dal 2022, ha esteso questa esplorazione allo studio delle
emozioni e delle capacitร cognitive delle piante. Che si tratti di creare un oggetto con una funzione ibrida
e stravagante o di un pezzo scultoreo con una forma gioiosa e simile a una pianta, il lavoro di Cibic evoca
sempre un senso di fantasia e piacere. Le sue opere sono state esposte in numerose sedi prestigiose, tra
cui il Museo delle Arti Decorative (MAD) di Parigi, lo Shanghai Museum of Glass, la Biennale di Design di
Saint-รtienne, il Mudac di Losanna, il Triennale Design Museum di Milano, il Musรฉe Mandet di Riom, il
Museo di Montelupo a Firenze e il Museo del Gioiello a Vicenza.
Exhbition View
Info
Lakapoliesis
Matteo Cibic alla Fondazione Luigi Rovati
26 marzo – 13 aprile
Padiglione d’arte e Giardino
INGRESSO LIBERO
Fondazione Luigi Rovati
Corso Venezia 52, Milano
www.fondazioneluigirovati.org