La Galleria Internazionale dโArte Moderna di Caโ Pesaro presenta la mostra dedicata a Raoul Schultz (Lero, Egeo 1931 โ Venezia, 1971), una figura chiave dellโarte veneziana degli anni Cinquanta e Sessanta.
Lโesposizione, aperta fino al 20 luglio 2025, propone unโantologia selezionata della sua produzione, con oltre cinquanta opere provenienti dalle collezioni della Galleria e da raccolte private.

Un tributo alla Venezia culturale degli anni Cinquanta e Sessanta
La mostra non รจ solo una retrospettiva su Schultz, ma un omaggio a un periodo di straordinaria vivacitร culturale per Venezia. Gli anni Cinquanta e Sessanta videro un fermento artistico unico, tra avanguardie e sperimentazioni, in cui Schultz si distinse per un percorso eclettico e poliedrico. Pittore, illustratore, grafico e scenografo, lโartista ha attraversato diversi linguaggi, elaborando una visione originale che ha saputo dialogare con il contesto artistico dellโepoca.
Il percorso espositivo: dalle architetture veneziane allโastrazione
Il percorso espositivo segue un tracciato cronologico che parte dalle prime opere figurative, esposte alle Collettive della Fondazione Bevilacqua La Masa, dedicate alla rappresentazione delle architetture veneziane. Lโevoluzione stilistica di Schultz si concretizza nei primi anni Sessanta con le Prospettive curve e le Nuove strutture, in cui lโartista abbandona progressivamente la figurazione per un linguaggio piรน sperimentale. In questo periodo matura lโamicizia con Tancredi, con cui condivide lo studio a Palazzo Carminati, e inizia una ricerca che lo porterร a esplorare la commistione tra arte, design e concettualismo.
Allestimento e dialogo con lo spazio
Lโallestimento della mostra pone in risalto il continuo dialogo tra le opere di Schultz e lo spazio espositivo, con una disposizione che permette di cogliere lโevoluzione della sua ricerca. I lavori piรน concettuali, come le Lettere anonime, i Progetti Leonardeschi e le Toponomastiche, testimoniano la sua capacitร di decostruire il linguaggio artistico tradizionale, attingendo al Surrealismo, allโimprovvisazione dadaista e allโarte comportamentale. Lโuso del collage e delle tecniche miste rivela unโattitudine interdisciplinare, che si estende anche al cinema e allโillustrazione.
Un artista tra pittura, cinema e letteratura
Schultz non si limitรฒ alla pittura, ma esplorรฒ molteplici ambiti espressivi. La sua passione per il cinema lo portรฒ a collaborare con il regista Tinto Brass, per cui realizzรฒ le scenografie del film Chi lavora รจ perduto (1963). Frequentรฒ artisti e intellettuali come Hugo Pratt, Kim Arcalli, Alberto Ongaro e Goffredo Parise, testimoniando una capacitร di attraversare con disinvoltura i diversi mondi della cultura visiva.
Una riscoperta necessaria
Come sottolinea Elisabetta Barisoni, dirigente dellโArea Musei di Caโ Pesaro e Museo Fortuny, la mostra si inserisce nella volontร della Galleria di riscoprire artisti dimenticati ma fondamentali per la storia dellโarte italiana. Lโopera Nuove strutture 1665 (1965), acquisita alla 53ยช Esposizione Collettiva Bevilacqua La Masa, รจ stata il primo ingresso di Schultz nelle collezioni di Caโ Pesaro, e oggi rappresenta un tassello essenziale per comprendere lโevoluzione dellโarte veneziana del periodo.
Exhibition view
Info
RAOUL SCHULTZ. Opere 1953-1970
Venezia, Caโ Pesaro โ Galleria Internazionale dโArte Moderna
Sale Dom Pรฉrignon, II piano
Fino all’8 giugno 2025