Fino al 20 luglio 2025, il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si fa palcoscenico di un dialogo affascinante tra due giganti dell’arte della Belle Époque: Alphonse Mucha e Giovanni Boldini.
La mostra, articolata in due sezioni, presenta una monografica dedicata a Mucha nell’ala Rossetti e una mostra-dossier focalizzata sul ritratto femminile di Boldini nell’ala Tisi. Due maestri che, pur con linguaggi differenti, hanno celebrato la bellezza e la forza della donna del loro tempo, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte.

Il percorso espositivo
L’ala Rossetti accoglie la straordinaria produzione di Alphonse Mucha (1860-1939), artista ceco noto per il suo contributo fondamentale all’Art Nouveau. Attraverso undici sale, il visitatore viene immerso nel suo universo estetico, popolato da figure femminili eteree, arabeschi floreali e un raffinato simbolismo decorativo. Tra i capolavori esposti, spiccano i celebri manifesti realizzati per Sarah Bernhardt, icona del teatro francese, che resero Mucha celebre a livello internazionale. Il percorso si snoda tra opere su carta, illustrazioni, bozzetti e pannelli decorativi, mettendo in luce la sua straordinaria capacità di coniugare elementi classici e moderni in un linguaggio visivo inconfondibile.
Parallelamente, l’ala Tisi ospita tre sale dedicate a Giovanni Boldini (1842-1931), ferrarese di nascita ma parigino d’adozione, maestro indiscusso del ritratto femminile. L’esposizione si concentra sul suo stile vibrante e dinamico, con pennellate veloci e incisive che conferiscono ai suoi soggetti un’eleganza sinuosa e quasi inafferrabile. Tra le opere esposte, figurano alcuni dei suoi ritratti più celebri, che catturano la mondanità e il fascino delle donne dell’alta società parigina, restituendoci un’immagine di femminilità audace e sofisticata.

Due concezioni di femminilità
Ciò che accomuna i due artisti è la celebrazione della donna, ma le loro interpretazioni differiscono profondamente. Se Mucha idealizza la figura femminile come musa ispiratrice, avvolgendola in atmosfere oniriche e allegoriche, Boldini la coglie nella sua dimensione più reale e carnale, esaltandone il carattere e la personalità. Il primo, con le sue composizioni simmetriche e decorative, ci offre un’immagine di donna angelicata e quasi mistica; il secondo, con la sua pennellata nervosa e vibrante, la rende protagonista assoluta della scena, emancipata e consapevole del proprio potere seduttivo.
Un’eredità senza tempo
Mucha e Boldini si incontrarono idealmente a Parigi, crocevia artistico e culturale della Belle Époque. Il primo, giunto nella capitale francese nel 1887, poté ammirare le opere del secondo, già affermato ritrattista dell’alta società. Entrambi parteciparono all’Esposizione Universale del 1900, evento che sancì il loro successo su scala internazionale. Se Mucha fu chiamato a decorare il padiglione della Bosnia-Erzegovina, Boldini espose alcuni dei suoi ritratti più celebri, consolidando il suo status di artista conteso dalla nobiltà e dall’aristocrazia europea.
La doppia mostra al Palazzo dei Diamanti non si limita a celebrare il talento individuale di questi due maestri, ma invita il pubblico a riflettere sulla rappresentazione della femminilità e sul ruolo dell’arte nel plasmare l’immaginario collettivo. Un viaggio immersivo nell’estetica della Belle Époque, tra raffinatezza e sensualità, in cui il passato si fa specchio di un’idea di bellezza senza tempo.
Exhibition View
Info
“Alphonse Mucha” e “Giovanni Boldini”
22 marzo – 20 luglio 2025
Palazzo dei Diamanti, Ferrara