Dal 14 febbraio al 3 maggio 2025, il MACTE – Museo di Arte Contemporanea di Termoli ospita lโanteprima italiana di “Il falco di Karachi”, un progetto di Elisa Caldana che esplora il complesso rapporto tra natura selvaggia e addomesticamento.
Al centro della narrazione cโรจ il falco Laggar, una specie poco conosciuta e in via di estinzione, originaria di Pakistan, India e Myanmar, che lโartista usa come potente metafora per riflettere su temi universali come libertร e costrizione, dominio e resistenza, rapporti di potere e diritti non solo umani.
L’ALLESTIMENTO
Lโallestimento pensato per la rotonda del museo immerge il visitatore nellโatmosfera di un cortile di Karachi, ricreando un ambiente in cui le opere dialogano tra loro e con il pubblico. Qui tutto sembra sospeso tra realtร e simbolismo, evocando lโambiguitร di un confine sottile tra natura e cultura, libertร e prigionia.
Entrando nello spazio espositivo, ci si trova di fronte a una zona dedicata al film che lโartista ha girato durante i suoi viaggi a Karachi. Le immagini catturano lโinterazione tra lโuomo e il rapace, esplorando il paradosso di una natura selvaggia costretta in cattivitร . Il film non racconta solo una storia, ma suggerisce unโesperienza emotiva, lasciando che lo spettatore si confronti con il senso di perdita e spaesamento che accompagna la scomparsa di una specie.
Poco piรน in lร , le opere tessili si dispongono nello spazio come piumaggi fluttuanti. I tessuti riproducono le penne del falco Laggar, ma non imitano semplicemente la natura: piuttosto, ne reinterpretano lโessenza, restituendo la delicatezza e la fragilitร di un equilibrio costantemente minacciato. Le opere tessili sembrano quasi galleggiare nellโaria, richiamando lโidea di leggerezza e libertร , ma evocano anche lโinquietudine di qualcosa di evanescente, di destinato a scomparire.
Al centro della rotonda si erge Untitled (Released), una scultura in bronzo che rappresenta due mani nellโatto di trattenere un falco poco prima del rilascio. Lโopera cattura un gesto congelato nel tempo, un momento di tensione tra il possesso e la liberazione. La scultura, simile a uno stampo in gesso, evoca il vuoto e lโassenza, suggerendo che ciรฒ che si trattiene inevitabilmente sfugge. Elisa Caldana gioca con lโambiguitร del gesto umano: quel momento di controllo assoluto che coincide con lโistante della resa.
LA MOSTRA
La mostra, curata da Bruno Alves De Almeida della Jan Van Eyck Academie di Maastricht, indaga i rapporti di potere e la complessitร dellโaddomesticamento, interrogandosi su cosa significhi realmente possedere qualcosa di selvaggio. Elisa Caldana lascia aperta la domanda, portando lo spettatore a riflettere sulle proprie contraddizioni e sulle dinamiche di dominio che regolano non solo il rapporto con la natura, ma anche le relazioni sociali.
IL PUBLIC PROGRAM
A completare lโesperienza espositiva, il Public Program offre momenti di dialogo e approfondimento. Sabato 15 febbraio alle ore 16, Elisa Caldana incontrerร il pubblico insieme a Bruno Alves De Almeida, per raccontare il processo creativo e il viaggio fisico ed emotivo che ha portato alla nascita de Il falco di Karachi. Il 2 e 3 maggio, invece, si terrร un laboratorio pratico con lโartista e la textile designer olandese Aliki Van der Kruijs, sostenuto dallโAmbasciata e dal Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi.
LE OPERE DELLA COLLEZIONE
Nelle sale laterali sarร invece visibile una selezione dedicata di opere della collezione del Premio Termoli, che comprende, tra le altre, quelle di Benni Bosetto, Dadamaino, Mirella Bentivoglio ma anche delle serigrafie realizzate da Bettino Craxi dedicate a Pierre Restany e la pala di Malangatana, che sarร esposta fino alla fine di questa mostra e poi riportata in deposito.
L’ARTISTA

Elisa Caldana (1986, Venezia) vive a LโAia, Paesi Bassi.
Ha studiato alla Stรคdelschule di Francoforte e alla Jan van Eyck Academie di Maastricht, dopo aver ha conseguito la laurea in arti visive presso lโUniversitร IUAV di Venezia. Caldana lavora principalmente con la scultura, i film e la scrittura. Le sue opere adottano lโastrazione per portare lโattenzione su questioni politiche e sociali, analizzando i paradossi e gli spazi liminali che si producono nella coesistenza di diverse prospettive di comprensione del mondo (ad esempio occupandosi di architettura, spazi pubblici, monumenti, identitร collettiva).
Le sue opere sono state esposte in mostre e presentazioni a livello internazionale come MAXXI, Roma; MAMbo, Bologna; Whitechapel Gallery, Londra e Tokyo Arts and Space, Giappone.
INFO
Elisa Caldana
Il falco di Karachi
14 febbraio โ 3 maggio 2025
MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli
Via Giappone,ย Termoli (CB)
www.fondazionemacte.com