Sabato 8 febbraio, alle ore 17:30, negli spazi della Sala delle Colonne e della Sala Filatoio di Villa Burba a Rho, si è inaugurata la mostra antologica “Assemblage – Luoghi del pensiero, spazi dell’anima”, dedicata all’artista Marco Volpati.
Curata da Cristina Palmieri e organizzata dal Comune di Rho in collaborazione con l’Associazione culturale “GPC Arte”, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino a domenica 23 febbraio, offrendo un’occasione per immergersi nelle opere di un artista che ha fatto del recupero e della trasformazione dei materiali di scarto la cifra distintiva della sua ricerca.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra si sviluppa attraverso un itinerario che guida il visitatore in un dialogo intimo con le opere di Volpati, realizzate dagli anni Ottanta a oggi. Le due sale espositive, la Sala delle Colonne e la Sala Filatoio, accolgono i visitatori con un allestimento sobrio ma efficace, che mette in risalto la matericità e la complessità degli assemblage.
Il percorso inizia nella Sala delle Colonne, dove sono esposte alcune delle opere più iconiche dell’artista. Qui, il visitatore è immediatamente catturato dalla presenza di grandi pannelli lignei che fungono da supporto per composizioni ricche di oggetti recuperati: legni consumati dal tempo, ferri arrugginiti, frammenti di bambole, specchi scheggiati e tessuti intrisi di inchiostro. Ogni opera è un microcosmo che racconta una storia, un luogo del pensiero in cui il passato degli oggetti si fonde con l’immaginazione dell’artista, dando vita a nuove narrazioni.
Proseguendo nella Sala Filatoio, il percorso si fa più intimo e riflessivo. In questa sezione, Volpati presenta opere di dimensioni più contenute, ma ugualmente dense di significato. Qui emergono con forza i temi cari all’artista: il tempo, la memoria, la trasformazione. Le opere esposte in questa sala sembrano quasi sussurrare al visitatore, invitandolo a cogliere la poesia nascosta negli oggetti più umili e dimenticati.
LE OPERE
Tra le opere più significative in mostra spiccano “Luoghi del pensiero” e “Spazi dell’anima”, due assemblaggi che danno il titolo all’esposizione. Questi lavori, realizzati principalmente con legni recuperati, rappresentano una sintesi perfetta del modus operandi di Volpati. Attraverso l’accostamento di materiali eterogenei, l’artista trasforma il rifiuto in arte, universalizzando il concetto di scarto e restituendogli una nuova dignità estetica e simbolica.
In “Luoghi del pensiero”, ad esempio, Volpati utilizza frammenti di legno e metallo per creare una superficie che evoca una mappa mentale, un labirinto di ricordi e suggestioni. Ogni elemento, pur conservando tracce della sua storia passata, diventa parte di un nuovo insieme, carico di significati inediti.
In “Spazi dell’anima”, invece, l’artista gioca con l’idea di profondità e stratificazione, utilizzando specchi e tessuti per creare un effetto di tridimensionalità che invita lo spettatore a guardare oltre la superficie. Qui, gli oggetti sembrano emergere dal supporto come cristallizzazioni di un mondo onirico, sospeso tra inquietudine e gioco.
Altre opere degne di nota includono “Bambola spezzata”, un assemblaggio che utilizza frammenti di giocattoli per riflettere sulla fragilità e sulla caducità, e “Tipografia del tempo”, dove i tessuti intrisi di inchiostro diventano metafore del passaggio del tempo e della memoria.
L’ARTISTA
Marco Volpati. Nato nel 1943 e diplomato alla “Scuola degli artefici” dell’Accademia di Brera nel 1966, Marco Volpati ha sempre affiancato la sua carriera di art director (prima presso Garzanti e poi presso De Agostini) a una ricerca artistica personale e profondamente originale. Il suo studio, situato in un antico palazzo nel cuore di Porta Ticinese a Milano, è un luogo magico in cui oggetti dimenticati trovano una nuova vita attraverso il processo creativo dell’artista.
Come sottolinea la curatrice Cristina Palmieri, Volpati è un artista che “universalizza il rifiuto”, trasformando ciò che è stato scartato in opere d’arte che parlano di inquietudine, memoria e bellezza. I suoi assemblage non sono solo composizioni materiche, ma veri e propri “quadri oggetto” in cui il tempo passato e presente si intrecciano in un gioco di rimandi e suggestioni.
LA GALLERY
INFO
![](https://hestetika.art/wp-content/uploads/2025/02/Marco-Volpati-Rho.jpg)
MARCO VOLPATI
Assemblage – Luoghi del pensiero, spazi dell’anima
Dall’8 al 23 febbraio
Villa Burba,
C.so Europa, 291 Rho