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Visioni Metafisiche Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico al Museo Bagatti Valsecchi di Milano

Il Museo Bagatti Valsecchi presenta la prima mostra, realizzata a Milano, dedicata al fotografo italiano del secondo Novecento Vasco Ascolini, dal titolo Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico.

Rinnovando la propria impronta dinamica di casa che si apre ad altre collezioni, il Museo Bagatti Valsecchi propone un interessante dialogo tra la propria identitร  storico artistica e la preziosa collezione fotografica della Fondazione Pasquale Battista. Le fotografie di Vasco Ascolini saranno messe in relazione, formando un dialogo silente e inedito, con opere del passato, come piccole teste marmoree, gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen e dipinti di Giorgio De Chirico, in una mostra che vuole rimarcare la dialettica tra antico e contemporaneo, ricreando nelle sale museali quellโ€™atmosfera metafisica perseguita dal fotografo reggiano e puntando ad estrapolare dalle opere esposte una componente inedita profondamente interconnessa con la piรน alta espressione estetica e i trend imposti da alcune tra le piรน influenti icone della haute couture.

IL PERCORSO

โ€ŠIl percorso di visita si snoda allโ€™interno delle sale museali dove si potrร  ammirare una selezione di oltre settanta tra gli scatti piรน significativi di Ascolini, dedicati ad elementi statuari, proposti come frammenti scultorei che animano, con la loro immobilitร , contesti desolati. Tema caro allโ€™artista fin dai primi anni Ottanta, quando iniziรฒ a immortalare architetture isolate sospese nel tempo, caratterizzate da metafisici spazi alienati.

I dialoghi metafisici sono il focus di questa mostra: il cosmo fotografico di Ascolini si pone in relazione con le tele di Giorgio de Chirico attraverso scatti che enfatizzano una dimensione atemporale scandita da bianchissime sculture marmoree e immensi spazi disabitati. Le opere del fotografo reggiano dialogano pertanto con Lโ€™Autoritratto di De Chirico e Lโ€™Autoritratto in gesso di Canova proveniente dallโ€™Accademia di Belle Arti di Carrara, con Lโ€™aragosta del 1922 e con una Piazza dโ€™Italia dove si scorgono il silenzio imperante di una scultura sdraiata al centro della piazza e architetture desolate.

La dialettica รจ arricchita da suggestivi modelli e calchi in gesso dei maestri del Neoclassicismo, come quelli di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, le cui opere provengono dalle collezioni della Gipsoteca dellโ€™Accademia di Belle Arti di Carrara e da una collezione privata.

Il dialogo che si instaura tra le opere esposte allโ€™interno della Casa Museo di via Gesรน immersa nel cuore del quadrilatero della moda, si spinge fino ad abbracciare elementi di relazione con i canoni estetici propri della Haute couture. Questi vengono indagati per mezzo di opere i cui soggetti, avvolti in veli di plastica, assumono sembianze di modelli misteriosi ed eterei, che suggeriscono analogie tra il singolare immaginario figurativo ascoliniano e il concept visionario di Demna Gvasalia e attraverso citazioni e richiami espliciti al rosa shocking e allโ€™Abito da sera con aragosta disegnato da Elsa Schiaparelli – in collaborazione con Salvador Dalรฌ -, che al pari di Ascolini visse un legame profondo e autentico con la Francia e la cultura francese.

Il visitatore รจ cosรฌ invitato a introdursi nellโ€™eloquente dialogo instaurato tra gli ambienti museali e le opere fotografiche di Vasco Ascolini in un percorso pensato per valorizzare non solo gli scatti del fotografo reggiano ma anche le numerose opere bagattesche. Invitando a fruire gli ambienti come in una vera casa, si potrร  scoprire il valore di tutti gli elementi che connotano la Casa Museo Bagatti Valsecchi โ€“ dalle ceramiche ai vetri, dagli arredi agli avori โ€“ comprendendo lโ€™importanza delle opere che comunemente vengono etichettate come secondarie. Lโ€™esposizione pone infatti lโ€™attenzione anche sul parallelismo che corre tra la valorizzazione di dettagli sfuggenti, operata da Vasco Ascolini mediante la selezione di precisi soggetti fotografici e la rivalutazione delle arti applicate attuata dai Bagatti Valsecchi per evocare lโ€™immaginario rinascimentale nella dimensione piรน prettamente domestica.

Con questa esposizione il Museo Bagatti Valsecchi si dimostra sempre piรน attento ai dialoghi tra antico e contemporaneo โ€” giร  insiti nellโ€™approccio ottocentesco dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi โ€” e prende parte alle proposte culturali della cittร  di Milano, ormai divenuto polo attrattivo per la fotografia, con una mostra che offre una visione esaustiva dellโ€™opera di Vasco Ascolini, il quale, concentrandosi sullโ€™artificio della scultura e degli spazi architettonici, restituisce una visione onirica e quasi metafisica degli ambienti della dimora.

โ€œCon questa mostra, realizzata grazie alla partnership con la Fondazione Pasquale Battista e il Gruppo Augusta Ratio, il Museo Bagatti Valsecchi persegue l’intento di ospitare mostre temporanee in armonia con la collezione permanente raccolta dai fratelli Bagatti Valsecchi a metร  Ottocento, confermando l’interesse per il collezionismo e in questo caso per la fotografia contemporanea.โ€ โ€“ afferma Camilla Bagatti Valsecchi, presidente della Fondazione Bagatti Valsecchi – โ€œIl percorso si snoda in tutte le sale della Casa Museo ed evoca ricordi e suggestioni tra le arti sorelle. Infatti, il nucleo di oltre settanta fotografie di Vasco Ascolini, dedicate alla statuaria antica, viene messo in dialogo con alcuni marmi, con i gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, alcuni dei quali provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, e con le tele di Giorgio De Chirico, confermando la suggestione metafisica di Ascolini. Ai visitatori auguro di trovare quei dettagli nascosti che connettono le fotografie di Vasco Ascolini con Canova, Thorvaldsen, De Chirico e la nostra collezione permanenteโ€.

โ€œCon questa mostra il Museo Bagatti Valsecchi celebra la lunga e proficua carriera del fotografo emiliano, ponendo lโ€™accento sulla sua produzione dedicata alla scultura antica.โ€ โ€“ conclude Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia โ€“ โ€œUn lavoro, quello di Ascolini, che grazie al sapiente uso di luci e ombre, arricchisce i soggetti da lui ritratti di nuovi significati, in unโ€™atmosfera senza tempo. Nel rendere omaggio allโ€™opera del fotografo mi unisco, in quanto Assessore alla Cultura di Regione Lombardia, al Museo Bagatti Valsecchi, una delle Case Museo di Milano riconosciute dalla Regione, il cui grande patrimonio culturale restituisce non solo una puntuale rappresentazione del collezionismo di fine XIX secolo, ma anche uno spaccato della societร  milanese dellโ€™epoca. Attraverso i suoi musei riconosciuti, la Lombardia cerca sempre di piรน di dare voce a nuove sinergie tra antico e contemporaneo, attraverso esposizioni temporanee ed installazioni di artisti, fotografi e designer. Sono lieta di constatare come il sostegno di Regione Lombardia consenta alla Fondazione Bagatti Valsecchi di porsi come un esempio virtuoso di promozione e valorizzazione culturale anche in questo campoโ€.

IL CATALOGO

Accompagna la mostra un catalogo edito da Sagep Editori con contributi di Antonio Dโ€™Amico, Luca Carnicelli, Eugenio Bitetti, Aurora Ghezzi, Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.

INFO

Visioni Metafisiche
Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico
a cura di Antonio Dโ€™Amico e Luca Carnicelli
Fino al 3 dicembre 2023
Museo Bagatti Valsecchi
Via Gesรน 5, Milano

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