Ha aperto a Firenze il nuovo e straordinario progetto museale HZERO, un dispositivo narrativo inedito che prende vita negli spazi dell’ex cinema Ariston ed esplora l’immaginario del treno a partire dall’imponente modello ferroviario realizzato da Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano.
In un lungo viaggio che ha avuto origine nel 1972 con l’acquisto di un primo treno della Märklin, il plastico ferroviario nasce da un’idea di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano e, nel corso del tempo, assume la dimensione di opera ludica e architettonica di altissimo livello. Frutto di oltre quarant’anni di appassionato lavoro del suo creatore e arricchito dall’energia e maestria di numerosi amici e conoscenti, il modello ferroviario di San Giuliano è un’opera unica nel suo genere, in cui la dimensione artigianale sposa un’importante componente tecnologica ed estetica. Il risultato è la creazione di una fantasmagoria di scenari realistici e fantasiosi, che vede il susseguirsi di paesaggi che rievocano i profili montuosi delle Dolomiti, di architetture d’ispirazione berlinese e di paesaggi marittimi ispirati alle coste dell’Isola d’Elba. All’interno dei suoi scenari, una moltitudine di piccole narrazioni prende forma tramite personaggi ed episodi che vivono innumerevoli scene di vita quotidiana, indipendenti tra loro ma non per questo meno realistiche.
Distanziandosi dalla dimensione di mero manufatto, il plastico di San Giuliano è una vera e propria opera in divenire, soggetta a continui aggiornamenti e ambientata in uno spazio che oscilla tra la realtà e l’invenzione.
A cinquant’anni dall’avvio dell’impresa, l’opera artigianale e architettonica di oltre 280 mq – tra i più grandi in Europa – prende vita all’interno degli spazi dell’ex cinema Ariston, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Lo straordinario plastico ferroviario diviene il fulcro di un progetto innovativo e fuori dall’ordinario, nato dalla dedizione di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano e dal desiderio di Diego, Giulia e Maria di San Giuliano di conferire una dimensione museale all’opera del padre.
A cinquant’anni dall’avvio dell’impresa, l’opera artigianale e architettonica di oltre 280 mq – tra i più grandi in Europa – prende vita all’interno degli spazi dell’ex cinema Ariston, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Lo straordinario plastico ferroviario diviene il fulcro di un progetto innovativo e fuori dall’ordinario, nato dalla dedizione di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano e dal desiderio di Diego, Giulia e Maria di San Giuliano di conferire una dimensione museale all’opera del padre.
Il nome HZERO rievoca l’espressione impiegata nell’ambito del modellismo per indicare la scala 1/87, unità di misura che definisce la proporzione ottimale per garantire una perfetta visione d’insieme e l’esplorazione dei minimi dettagli.
HZERO nasce come il connubio tra la maestria artigianale che ha reso possibile la realizzazione del modello ferroviario e le nuove tecnologie. Sin dalle sue origini, il progetto museale prende forma come un dispositivo narrativo immersivo concepito per avvolgere e interagire con il plastico ferroviario di San Giuliano, che diviene così non solamente visibile ma anche vivibile. Attraverso una sofisticata coreografia poetica di luci, suoni e proiezioni lo spazio attorno al modello prende vita, realizzando un’ambientazione sensoriale e coinvolgente nata dalla collaborazione di diversi linguaggi creativi.
Ideatore del nuovo progetto museale è Alberto Salvadori, project manager attivo nella gestione di numerose istituzioni culturali ed esperto conoscitore dei linguaggi della contemporaneità, che assieme a professionisti dell’ambito teatrale, grafico e musicale ha ideato un sistema di rappresentazione capace di completare e arricchire l’opera di Giuseppe di San Giuliano. Senza soluzione di continuità con le modalità di lavoro che hanno reso il plastico una vera e propria opera e che ha saputo avvalersi dell’afflato di numerose maestranze e figure professionali, l’allestimento concepito per HZERO propone interventi che enfatizzano la resa scenica del plastico, arricchendolo al contempo con la propria intrinseca qualità estetica.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso di visita prende il via a partire dal modello ferroviario. Lo spettatore si addentra nelle insenature del plastico per scoprirne le piccole storie e scene nascoste, riprodotte con dovizia di dettagli come all’interno di un set cinematografico. Dagli ignari escursionisti che passeggiano lungo i sentieri montani alle folle assiepate sui binari delle stazioni sino alla rivelazione di un assassinio in miniatura, i protagonisti del plastico svelano gradualmente la grande narrazione che propone.
L’ambientazione è arricchita dal sistema di proiezioni, che sfuggono al tradizionale diorama, concepito dallo studio milanese Karmachina in collaborazione con il curatore Alberto Salvadori. Le animazioni che invadono lo spazio che circonda il modello ferroviario ne riprendono i dettagli e particolari, reinterpretandoli in chiave illustrativa e creando un vero e proprio racconto multimediale. Concepite come “finestre su questi mondi immaginari”, le proiezioni realizzate da Karmachina amplificano gli episodi cristallizzati nel plastico e li proiettano nello spazio e nel tempo.
La drammaturgia studiata per HZERO vede il susseguirsi di diversi luoghi e momenti, dalla rappresentazione di scenari montani e marittimi al passaggio dal giorno alla notte, sino al rincorrersi delle diverse stagioni. Ricorrendo a tecniche come l’illustrazione e la motion graphic, che prevendono la realizzazione a mano di ogni immagine, gli animatori di Karmachina rendono omaggio alla cura e dedizione che hanno reso possibile lo sviluppo del plastico di San Giuliano, offrendo contemporaneamente al visitatore una continua evoluzione di scenari suggestivi e avvolgenti.
Lo scorrere del tempo è restituito anche dalle variazioni del sistema di illuminazione studiato dal light designer Angelo Linzalata. La sequenza dinamica di stadi luminosi concepita per HZERO restituisce al plastico una dimensione teatrale, in grado di suggerire al visitatore l’impressione di attraversare diversi momenti nel percorso di visita – dal temporale alla nevicata, dall’alba al crepuscolo.
Completa l’ambientazione immersiva di HZERO la componente sonora, ideata dal centro di ricerca, produzione e didattica museale Tempo Reale e realizzata insieme al partner tecnico Mediacare.
La sequenza di sonorizzazioni ambientali appositamente concepite per il museo nasce dal desiderio di integrare l’aspetto visivo del modello ferroviario con soluzioni tecniche audio altamente innovative. I musicisti di Tempo Reale hanno realizzato un paesaggio sonoro immersivo in cui convivono elementi musicali differenti, in completa sintonia con il movimento dei treni all’interno del plastico e con la video-scenografia studiata da Karmachina. Un’attenzione particolare è riservata al coinvolgimento dello spettatore, incrementato dalla diversità degli elementi sonori che è possibile cogliere a seconda della propria posizione nello spazio e dal sistema di diffusione composto da oltre cinquanta altoparlanti.
Concepito come un progetto in divenire, HZERO offre al visitatore un’esperienza totalizzante, dove ogni singola componente concorre alla realizzazione di una realtà ludica interattiva unica.
Lo spazio in cui prende vita il progetto museale è l’ex cinema Ariston di Piazza degli Ottaviani, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella a Firenze.
Il riadeguamento funzionale degli oltre 1000 mq dell’edificio è dell’architetto Luigi Fragola, il cui progetto mira a preservare la funzione originaria dell’ex cinema come spazio di intrattenimento e, al contempo, a restituire alla città un luogo perduto. La prossimità con lo snodo ferroviario fiorentino e il profondo legame che unisce narrazione cinematografica e universo del treno rendono l’Ariston il sito perfetto per la realizzazione di HZERO.
Il progetto architettonico coinvolge i due piani dell’edificio originario, restaurato e riconvertito per l’occasione. A partire dalla grande hall, che rimanda alle stazioni ottocentesche, il visitatore accede allo spazio della ex platea del cinema, che ora ospita l’esperienza immersiva del plastico di San Giuliano. Il percorso prosegue quindi al primo piano, dove una galleria finestrata simile a un vagone ferroviario offre una visuale privilegiata del modello ferroviario dall’alto. L’ex sala di regia del cinema si reinventa come sala operativa, in grado di smistare le decine di treni che attraversano il plastico ferroviario, mentre il loggione è destinato alla sala proiezioni e ai laboratori didattici e formativi per bambini e adulti, focalizzati sul tema del modellismo.
Non manca il concept store, ideato per rievocare i temi del gioco e del viaggio senza soluzione di continuità con il progetto espositivo.
Uno spazio apposito è infine dedicato alle esposizioni temporanee, che mireranno ad approfondire il ricco e sfaccettato mondo del treno attraverso diversi linguaggi creativi e punti di vista.
Il programma espositivo inaugura con la mostra I luoghi del viaggio. Il fischio del treno, organizzata in collaborazione con Fondazione FS Italiane, che ha avviato un prezioso dialogo con HZERO attraverso il suo direttore generale Luigi Cantamessa.
Mantenendo il profondo legame che unisce il mondo del modellismo alle dimensioni del gioco, dell’invenzione e del saper fare, HZERO nasce e si sviluppa come uno spazio aperto a ogni tipo di pubblico, un luogo per rivivere momenti della propria infanzia o per riscoprire la poesia di un universo complesso e multidimensionale come quello del treno.
L’identità visiva e la comunicazione di HZERO è realizzata dallo studio fiorentino di Neri Torrigiani.
INFO
HZERO. L’impresa ferroviaria in miniatura
Piazza degli Ottaviani 2, Firenze
www.hzero.com